Vertenza Li Vorsi, 50 dipendenti verso Media World
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Media World avvia la selezione del personale tra gli 85 lavoratori rimasti in forza con la elettromarket Li Vorsi e impiegati del Max Living. I colloqui si terranno a metà marzo. Tutti i dipendenti, di cui 55 sono in attesa della cassa integrazione straordinaria, sono stati contattati telefonicamente dal colosso tedesco dell`elettronica, che si appresta ad aprire nei locali di viale Regione Siciliana. Ne saranno selezionati cinquanta: quaranta a tempo indeterminato e dieci a tempo determinato. Almeno così prevede il verbale di incontro tra l`azien- da e i sindacati. Un passo avanti quindi che riapre la speranza per un ritorno in tempi brevi a lavoro, in una realtà commerciale affermata nel mercato europeo. La Filcams Cgil ha già chiesto un incontro a Media Market (Media World e Saturn) per arrivare a redigere un verbale d`accordo che metta il sigillo all`operazione. «Finora - dice Monja Caiolo, segretario generale della Filcams Cgil palermitana - l`unico documento che abbiamo sottoscritto è un verbale di incontro. Alla luce dei contatti tra l`azienda e i lavoratori, diventa necessario un ver- bale di accordo. Stiamo attendendo una risposta dall` azienda». Ma la vertenza riguarda anche il resto dei lavoratori del gruppo Elettromarket Li Vorsi. In 104 si trovano in mobilità, dopo che hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Un provvedimento che i sindacati di categoria hanno sempre respinto, mentre i lavoratori lo hanno impugnato. L`ultima riunione all` ufficio provinciale del lavoro, che ha riguardato il via libera alla cassa integrazione per i 55 dipendenti del punto vendita Max Living, si è chiusa con un verbale negativo. Filcam, Fisascat e Uiltucs hanno detto no alla cassa integrazione straordinaria per una parte dei lavoratori. «Riteniamo l`operazione discriminante per i 104 in mobilità - conclude il segretario della Filcams L`accordo si potrebbe chiudere a fronte della concessione della cassa integrazione per tutta la forza lavoro e, di conseguenza, dell`annullamento dei licenziamenti». Il braccio di ferro tra azienda e rappresentanti dei lavoratori potrebbe continuare. Un terreno scivoloso che potrebbe mettere in discussione anche le intese raggiunte con Media World.