22/11/2004 ore: 12:11
Vacanze sulla neve, affari in discesa
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domenica 21 novembre 2004 sezione: TURISMO - pag: 16 IL BUSINESS DEL TURISMO INVERNALE • Al debutto della stagione gli operatori temono una netta flessione degli arrivi in vista del Natale Vacanze sulla neve, affari in discesa Dall'estero si avvertono segnali di pesanti ridimensionamenti delle prenotazioni Una raffica di rincari per skipass e alberghi LAURA DOMINICI Le vacanze sugli sci in Italia producono un giro d'affari globale di circa 10 miliardi di euro. Secondo stime Anef (gestori degli impianti a fune) gli sciatori in Italia registrano 500 milioni di passaggi. Lungo l'arco alpino l'Anef rileva 5.702 chilometri di piste ma solo 1.614 hanno l'innevamento programmato con i cannoni. Negli Appennini ci sono 981 chilometri di piste, di cui solo 202 con neve programmata. Le previsioni del centro studi Ciset sono negative sia per gli stranieri che per gli italiani in vacanza quest'inverno (rispettivamente -1,5% e -1% le stime elaborate insieme a Doxa). Per Assotravel i viaggi degli italiani caleranno del 5-6% circa, e Luigi Franceschi, presidente del gruppo Ilg (che movimenta verso la montagna italiana 70mila stranieri l'anno), avverte: «A far la differenza sarà la componente italiana, che incide per il 75% sul totale e che sta rispondendo in ritardo; l'estero è in affanno: -20% dalla Germania e -15% dall'Olanda, crescono del 40% i russi ma i valori sono bassi». Anche Franco Fanizza, responsabile Italia del tour operator inglese MyTravel, aggiunge: «Rispetto a ottobre 2003 rileviamo un calo del 46% per Cervinia, del 26% per Livigno, del 4% per Sauze d'Oulx; stanno rispondendo bene, invece, destinazioni come la Bulgaria (+22%) e la Romania (+40%)». Il direttore dell'Apt della Val di Fassa, Andrea Weiss, rileva che «l'andamento delle prenotazioni è leggermente al di sotto dei flussi registrati l'anno scorso e c'è la sensazione di una maggiore contrazione del mercato nazionale rispetto agli stranieri, che valgono circa il 35% degli arrivi invernali». Il presidente degli albergatori dell'Alto Adige, Walter Meister, spera in una riconferma dei 10 milioni di presenze dell'inverno scorso, di cui oltre il 60% italiane. «Quest'anno debutta la nuova legge sulla sicurezza sulle piste — commenta Guido Venturini, direttore generale del Touring club — sarà un fattore decisivo per misurare la qualità dell'offerta. Indubbiamente ci vuole un rilancio». Più ottimisti i gruppi alberghieri. Domina segnala un +15% di presenze straniere e +5 dall'Italia. Tivigest dichiara un riempimento del 75% contro il 70% dell'anno scorso. Club Med stima una crescita del 20%, così come Pierre & Vacances. Valtur punta sui voli charter dal Sud Italia. Alpitour ha lanciato tre nuovi villaggi iClub (prenotazioni in aumento del 70-80%). Eurotravel inaugura due nuovi Snow Club in Lombardia e Trentino. Eden stima un +12% di richieste. Per Giramondo (600 agenzie) e Cisalpina (300) i giochi si faranno in febbraio. Il centro studi Trademark rileva che i prezzi degli alberghi sono rincarati del 4-5% in media sull'arco alpino, con punte dell'8-10% per Alto Adige e Cortina d'Ampezzo, mentre i prezzi degli skipass registrano aumento medi de 3-4% con punte del 9% per i giornalieri in bassa stagione e del 6% in alta. Dal 2000 — rileva l'istituto ref —. l'aumento tocca il 21,7 per cento. Sempre secondo Trademark gli incrementi maggiori negli alberghi si registrano — in bassa stagione — a Courmayeur (+6,3%), Aprica (+9,3%), Madonna di Campiglio (+5,8%), Folgarida e Tarvisio (+6,1%). In alta stagione rincari top a Bormio (+9,8%), Aprica (+9,6%), Folgarida (+8,2%), Cortina e Livigno (+6,1%). Aumenti record per gli skipass giornalieri — sempre secondo Trademark — a Livigno e Bormio (+16%) in bassa stagione. Cervinia segna +6,7% in alta e bassa stagione. Il costo di una giornata di sci (skipass ed hotel) in alta stagione — sottolineano a Trademark — varia dai 119 euro di Coumayeur ai 143 euro di Cortina d'Ampezzo. Prezzi comunque lontani dai 189 euro stimati per la svizzera St. Moritz. Nonostante la ripresa degli ultimi due anni oggi si stima che sulle piste sciino circa 2 milioni di persone l'anno (-35% dai massimi del '97). «Il successo passa per nuovi modelli di ospitalità — rilevano a Trademark —. Le località alpine devono vincere una concorrenza agguerrita». Non a caso il colosso francese Compagnie des Alpes (372 milioni di ricavi, 19 milioni di turisti, 29 località e 16 comprensori) ha scelto di diversificare con l'acquisizione del 100% della società Grévin & Cie (13 parchi divertimento in 6 Paesi europei, Italia compresa). «Il sistema turistico invernale sta accelerando sugli investimenti — commenta Sandro Lazzari, presidente dell'Anef —. Lo sblocco dei fondi delle leggi 140 e 166 ha consentito di avviare la realizzazione di 21 impianti, oggi in corso, mentre nel solo Veneto ci sono 63 pratiche aperte con inizio effettivo per circa 40. Gli impianti in attività sono 2.300 e siamo al terzo posto dopo Francia (3.980) e Austria (3.390)». Rilevante il progetto per i Mondiali di Valtellina di febbraio 2005 con investimenti per oltre 300 milioni. Il Piemonte ha ammodernato 20 impianti, oltre ai 13 che si stanno realizzando per le Olimpiadi invernali del 2006, evento che farà spendere 1,7 miliardi per 65 opere. Il Trentino investe ogni anno oltre 20 milioni per rinnovo e controllo degli impianti. Quest'anno ce ne saranno 11 nuovi, il Nordic skipass per nove centri di fondo e 15 nuovi per Dolomiti Superski. In Val Gardena ritorna in funzione la funicolare sotterranea. L'Ortles Skiarena ha diversificato l'offerta rilanciato i collegamenti internazionali; il consorzio RosengartenLatemar punta sui circuiti per famiglie e sull'offerta wellness. In Valle Isarco sono stati rinnovati funivie e impianti di innevamento. Nuove cabine e seggiovie in diverse stazioni dello Skirama Dolomiti AdamelloBrenta. Italia nostra, Wwf e Legambiente hanno però dato battaglia e fatto ricorso al Tar contro l'integrazione Madonna di CampiglioPinzolo (un progetto da circa 70 milioni). Spesi oltre 50 milioni per nuovi impianti nel Dolomiti Stars (Civetta, Falcade/Trevalli, Arabba e Marmolada) e altrettanti in Friuli per ampliare le piste. Toscana ed EmiliaRomagna metteranno presto in comunicazione tre comprensori delle due regioni per 155 chilometri di piste. |