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Stop al monopolio delle farmacie per i medicinali «da banco»

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Giovedì 14 Settembre 2000 italia - politica
Stop al monopolio delle farmacie per i medicinali venduti «al banco»

ROMA Farmaci da banco in vendita anche fuori dalle farmacie e possibilità per i farmacisti di venderli a un prezzo inferiore a quello indicato dalle industrie. Sospensione «a tempo» degli utili di grossisti e farmacisti per le vendite di medicinali innovativi. Obbligo per l’Inail di investire parte delle proprie risorse nel Ssn senza poter pretendere l’affitto. Incremento della deducibilità fiscale delle spese di ricerca farmaceutica. Sanzioni «speciali» per i comportamenti irregolari (leggi: comparaggio) nell’informazione scientifica del farmaco. E conferma dell’ingresso dei generici, abolizione dal Prontuario della classe B, introduzione del budget distrettuale (sui farmaci, diagnostica e ospedaliera) per i medici di famiglia. Anche la Finanziaria 2001 per l’assistenza sanitaria comincia a prendere corpo.

Il ministro della Sanità, Umberto Veronesi, ha illustrato ieri le misure allo studio a una delegazione quanto mai folta di assessori. Riunione interlocutoria: gli assessori si sono riservati di esprimersi più in avanti (se mai riusciranno a farlo al’unanimità). Un aspetto, tuttavia, è stato pressoché concordato con Veronesi: l’ok a uno schema di decreto che gonfia sensibilmente lo stipendio dei direttori generali di Asl e aziende ospedaliere, che potranno guadagnare (dipenderà dalle Regioni scegliere il range) tra 200 e 350 milioni lordi annui, cui si aggiungerebbe un premio ulteriore del 20 per cento.

Anche se non discussi ieri, gli interventi della manovra 2001 sono destinati a far discutere. Soprattutto sul versante farmaceutico — che, scontando l’abolizione del contributo ai ripiani 1998-99, varrà 4mila mld — a cominciare dall’eventuale taglio dei prezzi dei farmaci off patent o dalla contrattazione dei listini.

C’è da dire che per il settore farmaceutico non mancano novità dell’ultim’ora. A cominciare dalle misure sui farmaci da banco e dai riflessi che potrebbero scatenare sul mercato e sugli operatori. Così sarà per la prevista «parziale eliminazione del monopolio del farmacista» sui farmaci di automedicazione (senza ricetta), che potrebbero essere venduti anche in autostrada, nelle stazioni ferroviarie o nei grandi magazzini; come dall’intervento che dispone l’«eliminazione del prezzo unico, sul territorio nazionale» per gli Otc, che i farmacisti potranno vendere a listini inferiori rispetto a quelli fissati dai produttori (che fungerebbero da tetto massimo), ma evitando la vendita «tre pezzi al presso di due». Ancora sui farmaci da banco, è in cantiere il regime del silenzio-assenso per la pubblicità, senza dovere pertanto attendere l’autorizzazione espressa (e spesso tardiva) da parte dell’amministrazione.

Non mancano, tra gli interventi annunciati, misure che hanno l’obiettivo di razionalizzare la spesa: come il consolidamento del rimborso forfettario in favore del Ssn al posto delle azioni di rivalsa delle assicurazioni, lo snellimento dell’iter per assegnare i fondi di edilizia sanitaria, la riduzione tariffaria per le lungodegenze oltre i 60 giorni di ricovero, il controllo analitico obbligatorio su almeno il 2% delle cartelle cliniche. Ecco, infine, gli interventi più mirati sul piano della tutela della salute: l’Osservatorio per la promozione della salute, l’abrogazione di alcune vaccinazioni non più necessarie, il rifinanziamento del progetto materno-infantile.

Roberto Turno