Sottocosto, rinvio ad aprile
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Moneta unica - Proroga di cinque mesi per evitare la concomitanza con il changeover
 Sottocosto, rinvio ad aprile Un emendamento al Dl sulla nuova valuta accoglierà le richieste di industria e distribuzione Vincenzo Chierchia
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MILANO - Il Governo ha accolto le reiterate richieste pervenute da uno schieramento molto ampio di imprese industriali e organizzazioni della distribuzione (si veda «Il Sole-24 Ore» di ieri) e ha deciso ufficialmente di far slittare al 1° aprile l'entrata in vigore del regolamento sulle vendite sottocosto. La disponibilità in tal senso del ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, è stata comunicata nel corso di un summit svoltosi ieri a Roma e nel corso del quale sono stati esaminati vari aspetti cruciali dell'applicazione della normativa sulle vendite sottocosto. La proroga sarà assicurata da un emendamento del Governo al decreto legge sull'euro varato di recente, visto che la proroga è stata richiesta proprio per evitare che le nuove norme creassero una situazione caotica e ingestibile nel delicato periodo di changeover, durante il quale sarà in vigore l'accordo industria-distribuzione per tenere stabili prezzi e listini. L'introduzione del regolamento sul sottocosto - è stato rilevato da più parti in queste settimane - avrebbe vanificato di fatto quell'accordo che mira a garantire un atterraggio morbido alla moneta unica europea. Sullo spinoso tema dei prezzi e degli arrotondamenti i riflettori sono sempre accesi. Ieri Anna Bartolini, presidente del Consiglio nazionale consumatori e utenti, nel corso dell'Euromaratona svoltasi a Milano, ha rilanciato l'impegno delle associazioni affinché ci sia un monitoraggio costante e rigoroso sui prezzi e ha invitato i cittadini a mobilitarsi contro truffe e abusi durante il changeover, denunciando le situazioni anomale. Una ricerca della Camera di commercio, presentata ieri all'Euromaratona, ha rilevato che in euro il costo della vita nel capoluogo lombardo risulta tra i più bassi d'Europa (dopo Barcellona), e inferiore ai livelli di Francoforte, Amsterdam o Londra. Troppo alti a Milano solo i costi per le attività culturali. I commercianti, infine, chiedono a gran voce che da palazzo Chigi si intervenga decisamente in favore dello sviluppo dei sistemi di pagamento elettronici per favorire i consumatori e ridurre l'incertezza per famiglie e negozianti. Confesercenti ha inviato al Governo in questi giorni una dettagliata proposta per lo sviluppo delle carte di pagamento (Pagobancomat e credito) in vista del changeover. Per accelerare e agevolare l'adeguamento delle strumentazioni tecniche all'avvento della moneta unica - sottolinea il documento Confesercenti per l'Esecutivo - si propone la concessione di un credito d'imposta pari al 60% del costo a tutti quei soggetti obbligati all'uso di apparecchi misuratori fiscali e la maturazione di un credito di imposta corrispondente all'ammontare di tutte le commissioni bancarie dovute dagli operatori commerciali e pubblici esercizi per utilizzo di Pagobancomat e carte di credito nel periodo 1° gennaio 2002-28 febbraio 2002. Venerdí 05 Ottobre 2001
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