Si preparano a incrociare le braccia e scendere in piazza i 70 lavoratori dell'Artemide
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Si preparano a incrociare le braccia e scendere in piazza i 70 lavoratori dell’Artemide srl, la ditta che effettua il servizio di pulizia negli uffici postali della provincia per conto del Consorzio Ecolux (titolare dell’appalto). Lasciati senza lo stipendio di dicembre (ma di ritardi nei pagamenti ce ne sono stati già altri in passato) e senza sapere (visto che al tavolo convocato ieri alla direzione provinciale del lavoro non si è presentata né la ditta Artemide, né il Consorzio Ecolux, né la direzione di Poste Italiane) che cosa succederà loro se, come dichiarato dalla stessa Artemide di Roma, la ditta uscirà dall’appalto entro questo mese, i 70 lavoratori insieme ai rappresentanti di Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno deciso di imboccare la strada della protesta. Contro una situazione diventata insostenibile e per chiedere conto dei provvedimenti che ognuna delle parti interessate intenderà prendere a riguardo daranno vita a una manifestazione pubblica che farà tappa davanti alla sede di Poste Italiane spa (Ente appaltante) e la Prefettura chiedendo di essere ascoltati.
«Nel frattempo si avvieranno le procedure di messa in mora dei tre soggetti corresponsabili (ditta, consorzio e Poste) per ottenere attraverso l’Ufficiale giudiziario quanto dovuto ai lavoratori per l’opera prestata», spiegano Enrico Turchi (Filcams-Cgil) e Pietro Felinciangeli (Uiltucs-Uil) che nel puntare l’attenzione sulle condizioni di difficoltà dei lavoratori dell’Artemide, e più in generale sulla situazione che tocca i lavoratori delle pulizie della pubblica amministrazione, rinnovano l’invito a rappresentanti del popolo eletti nel territorio, forze politiche e istituzioni e lavoratori a uscire dal silenzio «prendendo coscienza di quel che sta avvenendo negli appalti delle pubbliche amministrazioni e facendo sentire la loro voce accanto a questi lavoratori elettori».