Prodi prova a conquistare le imprese
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domenica 3 settembre 2006
Pagina 6 - Economia/La manovra d'autunno
CONFRONTO - OGGI IL PROFESSORE AL SEMINARIO AMBROSETTI DI CERNOBBIO. BARILLA: ?PI? CHE FIDUCIA C’? CAUTELA?
Prodi prova a conquistare le imprese
Francesco Manacorda inviato a CERNOBBIO (Co)
Un anno fa, all'alba di una lunghissima vigilia di elezioni, il risultato era stato netto: Berlusconi 1-Prodi 0. Vittoria piena, come del resto si addice a chi gioca in casa. Quest’anno invece, al workshop Ambrosetti di Cernobbio si presenta esclusivamente la squadra di governo, mentre in campo dalla parte avversaria spicca solitario un habitu? dell’appuntamento come Giulio Tremonti. Ma anche se Prodi e i suoi quattro ministri quattro - compreso il peso massimo Padoa-Schioppa - preceduti ieri dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta e dal segretario dei Ds Piero Fassino - si presenteranno alla platea degli imprenditori e degli uomini di finanza mettendo sul tavolo le carte pi? attraenti del loro programma la vittoria ? tutt’altro che scontata.
?Il clima? Pi? che fiducia c'? cautela, diciamo che c’? grande attesa. I cento giorni sono passati e la Finanziaria sar? il banco di prova su cui gli industriali valuteranno il governo?, dice ad esempio Guido Barilla, presidente del colosso alimentare, con venticinque edizioni del workshop all’attivo. Non conta insomma il campo avversario vuoto, e non sembra avvantaggiare il governo lo scontro sulle pensioni in atto con i sindacati che - almeno in una visione meccanicistica dei rapporti tra parti sociali - dovrebbe garantire il lasciapassare per una pi? calda accoglienza degli industriali. Troppo pragmatici per sentirsi orfani del Cavaliere, gli industriali non pensano proprio per ora a firmare un assegno in bianco al Professore. C’? poco da fare, per?: un po’ rientro scolastico in grande stile, un po’ Davos ?de noantri?, l’appuntamento settembrino sul Lago di Como con l’immancabile corollario di teste di cuoio in gommone, minacciose bodyguard mediorientali e signore in lam? per la cena serale, finisce sempre per rappresentare uno dei momenti privilegiati di incontro pubblico tra la - vera o presunta - ?lite economica del paese e il mondo della politica. Quella europea, ma anche e soprattutto quella italiana. Necessario dunque che Prodi, gi? sbarcato a Cernobbio ieri nel pomeriggio, affronti la missione ?in partibus infidelium? dove pure pu? contare su numerosi apostoli: dal presidente di Borsa Spa Angelo Tantazzi agli economisti Giacomo Vaciago e Luigi Spaventa, fino ad amici come Vittorio Merloni.
Agli industriali oggi il presidente del Consiglio presenter? quello che ha fatto e il molto che vuole fare, puntando ancora sulle liberalizzazioni, sullo stimolo all’economia e profittando di quel ciclo favorevole della congiuntura europea certificato anche dal presidente della Bce Jean-Claude Trichet.
Ieri, intanto, Fassino si ? incaricato di deberlusconizzare le aspettative della platea rispondendo piatto a chi gli chiedeva perch? l’Italia non concorra con quei paradisi fiscali europei che hanno le imposte al 16%, che ?semplicemente non si pu? dire che taglieremo le tasse a tutti perch? non ? possibile? e che anzi sulla ?fiscalit? bisogna passare da un criterio quantitativo ad un criterio qualitativo?. Parole che non sono certo destinate a suscitare entusiasmi irrefrenabili tra gli imprenditori. Ecco Adolfo Guzzini, amministratore delegato del gruppo della plastica: ?Fassino non pu? dire che punta allo sviluppo e poi spiegare che le tasse non si toccano. Anche la leva fiscale ? uno strumento di competizione per le imprese. E poi prenda la riduzione del cuneo fiscale: adesso il governo dice che sar? selettiva, ma quali saranno criteri di selezione lo doveva dire prima delle elezioni?. Pi? aperto al confronto Alberto Bombassei: ?? presto per dare giudizi prima di sentire cosa ci diranno Prodi e i suoi ministri. Ci sono buone intenzioni, ma le vedremo alla prova della Finanziaria?.
Proprio la manovra, come ? naturale, ? il passaggio al quale gli industriali aspettano il governo. ?? la prima tappa seria - dice Ettore Riello, che guida il gruppo omonimo - e non si pu? pensare di risolvere tutto con il prelievo fiscale. Se si vuole davvero lo sviluppo, la creazione di Pil, bisogna farlo anche attraverso la qualit? della spesa pubblica?. ?La Finanziaria cos? come annunciata non ? completa - apre il suo libro dei sogni il patron della Geox Mario Moretti Polegato -. Servono ad esempio incentivi a chi esporta e investimenti sui rapporti tra universit? e industria. Se il ruolo dell’impresa fosse riconosciuto davvero noi saremmo disposti anche a pagare pi? tasse?.
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