Pezzotta infuriato con Cofferati «Io doppiogiochista? Intollerabile»
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(Del 11/2/2002 Sezione: Economia Pag. 5)
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DOMENICA DI RIFLESSIONE PER I PROTAGONISTI DELLO SCONTRO. DIFFICILE IPOTIZZARE UN PROGRAMMA COMUNE DI AZIONE |
Pezzotta infuriato con Cofferati ?Io doppiogiochista? Intollerabile? |
lo sforzo di ricucitura dei rapporti tra le due confederazioni sindacali |
DOMENICA di riflessione e di riposo, per i dirigenti della Cgil reduci da Rimini. Una mezza giornata di lavoro extra, invece, per il segretario generale della Cisl Savino Pezzotta, che ha partecipato a Mogliano Veneto a un dibattito organizzato dalla Confartigianato. Poi, di corsa a casa, a Bergamo. A riposare un po?, in vista di una settimana che si annuncia di fuoco; ma a anche a cercare di sbollire la rabbia accumulata in questi giorni di Congresso della Cgil. Eh, s?: non ? un caso se i suoi amici chiamano Savino Pezzotta ?orso bergamasco?. Come l?orso, il leader cislino pu? essere pacioso e tranquillo (forse fin troppo, dicono i suoi critici); ma quando si arrabbia, la sua ? una furia sorda e ostinata. Lo ?scherzo? che gli gioc? Giulio Tremonti nel luglio scorso - registrava la famosa intervista tv sul ?buco?, mentre Berlusconi giurava di non avere notizie fresche sui conti pubblici - lo convinse a chiudere la porta a un governo che contava su un ?rapporto privilegiato? con la Cisl. La quattro-giorni del Congresso Cgil rischia di provocare conseguenze altrettanto serie. Cisl e Cgil da sempre non hanno rapporti facili. La Cisl nasce nel 1950, dopo la scissione decisa dai sindacalisti democristiani che nell?ottobre del 1948 dettero vita alla ?Libera Cgil?. Erano i tempi della guerra fredda, dei blocchi; ma in questi cinquanta anni Cgil e Cisl hanno dato vita a due esperienze di sindacato che hanno certo tantissimi punti in comune, ma anche distanze di strategia e di filosofia che appaiono abissali. Ad esempio, sulla partecipazione dei lavoratori alla vita dell?impresa; oppure, sulla politica dei redditi, il rapporto tra organizzazione e lavoratori, la politica. Distanze che in molti casi si sono tradotte in rotture traumatiche (come nel 1984, ai tempi dell?accordo di San Valentino), e che pi? spesso sono state composte in una unit? di azione vivacizzata da una sorta di ?cooperazione conflittuale?. Semplificando all?estremo, i cigiellini tendono a vedere la Cisl come un sindacato troppo pronto al ?compromesso? in nome della necessit? di fare accordi e di contrattare. Tutti i veri cislini risentono di quello che a loro pare un insopportabile atteggiamento Cgil di superiorit?, di primato, di ?purezza?. Un atteggiamento che Pezzotta e i suoi hanno ritrovato - in tutta la sua insopportabilit? - in questo congresso della Cgil. ?Ma come - confidava ieri Pezzotta ai suoi collaboratori - abbiamo ripetuto fino alla noia che sull?articolo 18 vogliamo lo stralcio. E Cofferati, nel comizio di chiusura, insinua in modo esplicito che noi vogliamo fare accordi sottobanco col governo, che siamo doppiogiochisti. ? intollerabile?. A quanto si capisce, a Rimini tutto ? andato storto, tra Cgil e Cisl: un?accoglienza fredda, una relazione introduttiva considerata ?estremamente deludente e di chiusura?, persino le interruzioni e i fischi dalla platea quando Pezzotta ha ripetuto il ?no? della Cisl a una legge sulla rappresentativit? sindacale. Oggi si riunir? la segreteria confederale del sindacato di Via Po, domani l?Esecutivo discuter? sul da farsi. E per come si sono messe le cose, fanno sapere in casa Cisl, non si pu? escludere nulla. Sulla carta, Cgil-Cisl-Uil concordano ancora sulle richieste formulate al governo - lo stralcio di articolo 18 e decontribuzione - ma potrebbero rivelarsi non in grado di mettere a punto un programma comune di azione su come proseguire il braccio di ferro col governo. La Cisl ha gi? spiegato che di sciopero generale non ne vuole sentire parlare; anzi, si pensa di non usare pi? lo strumento dello sciopero, ?che penalizza le tasche dei lavoratori?. Un bel paradosso. ?Il problema non ? se incontrarci con la Cgil - afferma il segretario confederale Pier Paolo Baretta - qui ? in gioco la base del rapporto costitutivo di lealt? e di fiducia tra di noi. Noi diciamo che Cofferati sbaglia sulle proposte operative; lui ci risponde di non fidarsi di noi?. La Cisl pone tre questioni, su cui chiede adeguata soddisfazione. ?Primo - spiega Baretta - abbiamo un?opinione diversa sulle forme di lotta: noi pensiamo che lo sciopero generale avrebbe una caratterizzazione politica che non sarebbe utile. Secondo, fermo restando che sull?articolo 18 non pensiamo ad alcuna mediazione ma vogliamo lo stralcio, noi non vogliamo che il dissenso col governo porti a una immobilit? del sindacato. Ci sono tante materie su cui ? necessario spingere il confronto. Terzo, c?? il tema della pari dignit? tra le nostre organizzazioni?. Il governo e la maggioranza riusciranno ad ?agganciare? la Cisl e giungere ad accordi separati? Ieri, a Mogliano Veneto, Pezzotta ha concluso cos? il suo intervento: ?la Cisl fa il suo mestiere sempre e comunque, noi andiamo avanti a fare il sindacato: questo ? il nostro mestiere, ci pagano per questo. Se un accordo ? buono lo firmo; altrimenti, no?. Insomma, i ministri non si illudano di avere partita facile, dice Baretta: ?non ? che se non siamo d?accordo con Cofferati vuol dire che siamo d?accordo con Berlusconi?. In altre parole, molto dipender? da Sergio Cofferati: questa settimana dovr? giocare molto bene le sue carte se vuole far pace con ?l?orso bergamasco?. |
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