23/11/2005 ore: 11:46
Pam, un piano a tre anni per competere con i grandi
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La spinta alla concentrazione è generata in primis da due fattori combinati: da una parte margini sempre più risicati dato il ribasso dei consumi, dall'altra l'effetto del passaggio generazionale anche in numerosissime aziende commerciali. In questa tenaglia sono strette molte piccole/medie catene di negozi. "Mi piace pensare riprende Bastianello che sapremo cogliere questo processo in una logica di valorizzazione del sistemaPaese. I francesi attraverso il controllo della grande distribuzione riescono a essere volano dell'intera filiera dei loro prodotti tipici. Noi italiani avremmo potenzialità straordinarie da mettere sul bancone, a patto di non vendere il bancone agli stranieri". In effetti, di questi tempi non sono in vendita solo piccolemedie reti di negozi. Bernardo Caprotti intende cedere Esselunga, che è il principale attore italiano eccettuati i network cooperativi rimasto sulla scena con i suoi 4,3 miliardi di fatturato. In questa complessa partita Bastianello dice di "non essere parte in causa" e rimarca di non avere "alcun dossier aperto", ma in pari tempo "di guardare con interesse a questo deal". Non è da credere, tuttavia, che i piani di sviluppo di gruppo Pam abbiano a che fare solo con possibili acquisizioni. Tant'è che Bastianello anticipa che il fatturato quest'anno crescerà del 67% (rispetto ai 2,55 miliardi del 2004), mentre gli indicatori della marginalità saranno in linea con il precedente esercizio "quale effetto della forte pressione sui prezzi registrata in questa difficile congiuntura". Nel 2004 il risultato operativo (Ebit) è salito a 52,7 milioni di euro (+1,6%), mentre il margine operativo lordo è rimasto stabile a 122 milioni. Se gruppo Pam tiene nonostante la generalizzata crisi dei consumi, dipende probabilmente dal mix dei canali di vendita di cui dispone. Nel numero dei 527 negozi del gruppo rientrano, infatti, i supermercati a marchio Pam, gli ipermercati Panorama, gli hard discount In's Mercato, i franchising Meta. Una rete in progressiva espansione. I progetti di sviluppo prevedono per gli ipermercati 4 aperture nel 2006 e altrettante nel 2007 (oggi sono 18 in totale). I discount In's crescono a un ritmo di 2030 unità l'anno (sono 240 attualmente). Al network di 105 supermercati esistente se ne dovrebbero aggiungere 67 entro il 2007. In questo piano, che implica consistenti investimenti, il gruppo collabora con primari fondi di investimento immobiliare come Ing (centro commerciale a Lunghezza, alle porte di Roma), Eurocommercial Properties (centro commerciale a Campi Bisenzio), Sonae Immobiliar (centro commerciale a Brescia). Il concetto in numeri prevede investimenti nel triennio 20052007 per un miliardo di euro, con iniziative già cantierate per oltre 500 milioni. In particolare il centro commerciale di Lunghezza, uno dei più grandi in Europa, si sviluppa su un'area di 136mila metri quadrati e verrà inaugurato l'anno venturo. L'acquisizione della friulana "Ronzat" è stata spesata interamente con la capacità aziendale di generare cassa, così come del resto il cash flow è il punto di leva per finanziare il piano di aperture di nuovi punti vendita. Il cash flow di gruppo Pam vale circa 120 milioni di euro l'anno (pari al margine operativo lordo). Data tale premessa, Bastianello sostiene di "non avere nulla in contrario all'apertura del capitale. Non ho alcuna pregiudiziale contro una quotazione in Borsa, ma occorre che sia motivata dalla necessità di reperire risorse ulteriori, finalizzate a operazioni di sviluppo strategiche e di carattere straordinario. Finché si tratta di acquisizioni da decine di milioni di euro o di sostenere lo sviluppo organico, possiamo farlo con le nostre forze. Se ci saranno opportunità di grande, storica portata le sapremo cogliere per altre vie". |