Nella Cgil debutta l’area di minoranza
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In Cgil debutta la minoranza che si fa portavoce del dissenso. Ieri in un’assemblea a Roma si è ufficialmente costituita l’area programmatica della ‘Cgil che vogliamo’, che fa riferimento alla mozione alternativa a quella di Epifani, che al congresso di Rimini ha ottenuto il 17% dei voti. Sulla vertenza Fiat per Pomigliano d’Arco la linea del sì al referendum sostenuta dal segretario generale, è criticata nel documento approvato all’unanimità: «La nettezza della posizione della Fiom è stata premiata dal voto», mentre la Cgil «ha confermato la tendenza a continui aggiustamenti tattici, ondeggiando in dichiarazioni ambigue». Altro terreno di “scontro” interno, quello del modello contrattuale, con la conferma della linea dura della Fiom. Un appello in difesa dei diritti costituzionali del lavoro promosso dalla “Cgil che vogliamo’ è stato sotto- scritto, tra gli altri, da Stefano Rodotà, Sergio Cofferati, Nichi Vendola, Fausto Bertinotti, Paolo Nerozzi, Vincenzo Vita e Titti Di Salvo.