Il turista teutonico diventa oggetto di culto
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venerdì 11 luglio 2003 |
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Pagina 7 - Interni |
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IL CASO Tedeschi mai trattati bene come quest´anno. Gli italiani temono soprattutto per il futuro Il turista teutonico diventa oggetto di culto
Gli ospiti stranieri divisi sulla decisione del primo ministro tedesco DAL NOSTRO INVIATO JENNER MELETTI RIMINI - Mai sono stati trattati così bene, i tedeschi in Riviera. I signori di Hannover Roland Schunk e Wolfgang Frevert, con rispettive signore, vengono omaggiati dall´assessore al turismo nonché vicesindaco Maurizio Melucci, che offre loro una targa, un libro di Federico Fellini e una sporta con scritto Rimini. Un tempo, quando i turisti tedeschi erano davvero tanti, per chi - come le coppie di Hannover - festeggiava i trent´anni di fedeltà a Rimini, c´era appena un brindisi alla fine della cena. Ora no, i tedeschi sono merce rara, e Comune e Apt organizzano interviste ai fedelissimi chiamando anche le televisioni. «Noi comprendiamo - dicono i signori Schunk e Frevert, seduti nella hall dell´hotel Luxor - le ragioni del nostro cancelliere che ha deciso di non venire in Italia. Il sottosegretario italiano ha detto cose brutte e stupide, ma noi sappiamo che quasi tutti gli italiani non la pensano come lui. E siamo tornati qui. Ma alcuni nostri vicini ci hanno detto: ma come, con tutti gli insulti che ci mandano, voi tornate a Rimini?». Un «incubo» così, in Riviera, non si viveva dai tempi della mucillaggine. Sulla Bild - cinque milioni di copie - c´è la fotografia della «totalmente sovraffollata spiaggia di Rimini» con una croce sopra. E c´è pure l´annuncio di una «Masern Epidemie in Italien», un´epidemia di morbillo potenzialmente mortale. «Il Touring club tedesco - dice il vicesindaco Melucci - ha detto ieri che è stato disdetto il 10% delle prenotazioni per l´Italia. Ma io sono preoccupato soprattutto per la prossima stagione: se dopo la decisione di un leader come Schroder si crea l´effetto emulazione, per noi è un disastro. C´è un solo modo per rimediare. Il sottosegretario si presenta in tv e annuncia: «ho detto stupidaggini in libertà». Poi si dimette». L´hotel Belvedere di Riccione è uno dei pochi dove i tedeschi sono presenti anche in primavera. «Ieri - dice la titolare, Marina Pasquini - ho inviato e mail per invitare chi è stato qui in passato a tornare nel mio hotel, e uno di questi mi ha risposto subito: "Signora, ho la netta impressione che non abbia senso, per un tedesco, venire in Italia". Per fortuna c´è anche chi mi ha detto che tornerà comunque, come questa signora. "Sono venuta la prima volta a quattro anni, Riccione è comunque casa mia"». Forse per la prima volta, sotto il pergolato dell´hotel si discute di politica. «Schroder - sostiene Alex Schwerthalter - sbaglia a non venire in Italia». «Un sottosegretario italiano - replicano Andrea Eisinger e Franz Proni - ha offeso la Germania ed è ancora al suo posto. Il cancelliere ha fatto bene a restare a casa». Dalle colline di Pennabilli Tonino Guerra se la prende contro la «voce sgangherata» che ha provocato la polemica.
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