Il popolo McDonald's unito per il contratto
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Il popolo McDonald's unito per il contratto Oggi i sindacati tentano la via del primo integrativo
ROMA - Non appartengono al "popolo di Seattle", ma oggi torneranno alla carica della McDonald's. Questo pomeriggio i sindacati oseranno l'impossibile: costringere la multinazionale dell' hamburger a discutere del primo contratto integrativo a livello nazionale, incentrato su relazioni sindacali e tutela della dignità dei lavoratori. Ci avevano provato nel '97, ma furono respinti con perdite. Ora, dopo aver guadagnato numerose tessere e aver dato vita al primo sciopero aziendale "contro il clima intimidatorio nei confronti dei dipendenti", Cgil, Cisl e Uil tentano il negoziato. Non sarà facile imporre regole sindacali "nazionali" a McDonald's, un gruppo abituato a un modello di comportamento che - come dice Tony Royle, docente di Nottingham, che ha studiato il caso Mc Donald's per sei anni - omologa menù, culture, regole e relazioni industriali: "One company, one menu, one culture", ha titolato il "Financial Times" presentando il libro di Royle. "In Italia McDonald's gestisce soltanto il 10-15 per cento dei locali, il resto fa capo a 150 concessionari in franchising", dice Gabriele Guglielmi, sindacalista Filcams-Cgil che segue la McDonald's. "Finora siamo riusciti a fare qualcosa nel franchising. È necessario un contratto nazionale che preveda regole certe".
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