Il condono fiscale diventa ancora più conveniente

(Del 18/12/2002 Sezione: Economia Pag. 7)
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PARTE DEI FONDI PER GLI AMMORTIZZATORI DESTINATI ALLA CASSA INTEGRAZIONE E AI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI
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Il condono fiscale diventa ancora più conveniente |
I sindacati: Patto per l´Italia in bilico |
ROMA Si rinvia di un giorno la votazione in Senato del maxipacchetto di condoni «globali» escogitato da governo e maggioranza, ma mentre in Aula prosegue l´esame della Finanziaria 2003 già si annuncia un nuovo sconto per la sanatoria fiscale. Che diventa più conveniente: diminuisce la percentuale delle tasse evase da «condonare», e sparisce l´aliquota aggiuntiva del 2,5% che si intendeva chiedere a chi vorrà sfruttare la «fase due» dello scudo fiscale sui capitali illegalmente esportati. «Condoni che massacrano lo Stato e la sua credibilità», dice Francesco Rutelli; ma secondo Silvio Berlusconi, alle sanatorie «è favorevole il 60% degli italiani». E il taglio delle risorse destinate (in base al «patto per l´Italia») all´aumento dell´indennità di disoccupazione fa infuriare Cisl e Uil. La decisione del relatore alla Finanziaria (Grillotti, An) di correggere d´intesa col governo le norme sul condono ha inevitabilmente prodotto un rinvio dell´esame di questo capitolo della manovra. La correzione arriverà oggi, in una serie di subemendamenti del relatore, che rendono ancora più conveniente aderire al condono: uno sconto studiato (visto che si prevede lo stesso effetto di gettito aggiuntivo) proprio per rendere più attraente il pacchetto ai contribuenti, e così reperire le risorse finanziarie aggiuntive che a questo punto sono decisive per far quadrare i traballanti conti dello Stato. Nella nuova versione, i contributi da pagare per l'adesione al condono scendono dal dal 20 al 18% dell´imposta lorda dichiarata; dal 18 al 16% se l´imposta dichiarata è superiore a 10.000 euro; dal 15 al 13% se è superiore a 20.000 euro. Ancora maggiore è lo sconto per le società che vogliono aderire allo scudo fiscale. Scompare, nel nuovo testo, il riferimento al pagamento di un importo del 2,5% per la regolarizzazione contabile dei capitali esportati. Inoltre anche per regolarizzare le attività fittizie l'imposta sostitutiva scende dal 15%, prevista dalla prima stesura dell'emendamento del relatore al 13% e scompare, anche in questo caso, la maggiorazione del 2,5%. Certo le imprese dovranno condonare gli importi, ma anche in questo caso rispetto alle prime ipotesi c'è un ulteriore sconto soprattutto se si guarda al 4% che dovranno pagare per lo scudo fiscale i contribuenti-persone fisiche. E infine, meno tasse anche per i videogiochi da bar: l´imponibile forfettario scenderà da 13.500 euro a 9.900 euro per i video-poker, mentre lo sconto per gli altri videogiochi è di 200 euro (da 4.200 a 4.000). Una decisione che alimenta ancora di più la polemica tra i partiti. Per il leader della Margherita Francesco Rutelli, «i condoni massacrano lo Stato e la sua credibilità. Il messaggio che sta dando il governo va nella direzione di accelerare con il lavoro nero e l'irregolarità, perché tanto arriva una sanatoria e uno con quattro lire se la cava». Sul fronte opposto, il Silvio Berlusconi: il premier nega che il governo abbia mai lavorato all'ipotesi del condono edilizio, ma spiega che i condoni fiscali consentono di «continuare a ridurre le tasse», e in essi vi sono «aspetti più positivi che negativi». tanto più che sarebbero ben visti dagli italiani: «abbiamo fatto delle indagini - dice il premier - che ci hanno fatto vedere come oltre il 60 % dei cittadini, che non credo siano tutti evasori fiscali, vedono di buon occhio la possibilità di un condono», che peraltro «fa parte della nostra storia passata». Intanto, al Senato c´è ritardo sulla tabella di marcia prevista. A questo punto, il voto finale è previsto per venerdì, con una discussione che potrebbe andare avanti ad oltranza. Qualche rischio per la tenuta dei tempi c´è, e in ogni caso la Camera ora sarà costretta a una vera corsa per chiudere in tempo utile. Durante le votazioni di ieri, c´è stata polemica sulla possibilità di affidare ai privati la gestione di alcuni beni culturali. In mattinata, il governo è andato «sotto» in due votazioni sui canoni idroelettrici, bocciando un emendamento che mirava ad abbassare il canone che l'Enel paga alle comunità montane per il pompaggio dell'acqua. Via libera invece alle norme sulla scuola e sulla finanza dei Comuni, con la protesta dei sindaci dell´Anci. Infine, il taglio alle risorse per l´indennità di disoccupazione. Erano 700 milioni, previsti in base al «patto per l´Italia» firmato da Cisl e Uil per finanziare l´aumento dell´indennità di disoccupazione. Come ha mostrato il diessino Battafarano, sono diventati solo 324: 80 sono stati dati ai lavoratori socialmente utili che puliscono le scuole, gli altri 300 sono stati destinati ai dipendenti dell´indotto Fiat e alla cassa integrazione straordinaria (Fiat, ma non solo). Savino Pezzotta, numero uno della Cisl, protesta: la sua confederazione non farà sconti a nessuno, e sconti non li farà neanche l'opinione pubblica, «che potrà giudicare chi non rispetta i patti». Negativo anche il giudizio del numero due della Uil, Adriano Musi, secondo il quale la vicenda «grida vendetta». Il sindacalista sottolinea il fatto che si utilizza un fondo concordato con le organizzazioni sindacali per coprire un costo «non concordato con i sindacati, né con le categorie né con le confederazioni», visto che l'intesa su Fiat è stata raggiunta solo tra azienda e governo.
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Roberto Giovannini |
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