Giovani disoccupati,è nuovo record. Anche gli inattivi sono sempre di più
Contenuti associati
La disoccupazione continua a macinare record. A gennaio gli occupati sono 83mila in meno rispetto a dicembre (-0,4%, il dato peggiore da settembre 2009), 110mila in meno rispetto a un anno fa, e la disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) vola al 29,4%, il dato più alto dal 2004, anno di inizio delle serie storiche dell’Istat. Siamo alle solite, come dice il segretario Pd Pierluigi Bersani, che indica nel governo il primo responsabile: «Non ci stiamo occupando del paese, non abbiamo un governo: si procede col pilota automatico e non si mette mano a nulla. Se non si sblocca la situazione i mesi che perderemo oggi li pagheremo duramente domani». Susanna Camusso, segretaria Cgil, richiama l’attenzione sul rischio che la già scarsa ripresa sia «senza occupazione».A preoccupare è soprattutto la «moltiplicazione» delle forme precarie di lavoro, che fanno sì che i giovani restino senza prospettive. Una situazione che spinge anche Raffaele Bonanni, segretario Cisl, a tirare il governo per la giacca, chiedendo «un’economia più solida, una strategia economica più opportuna», «ci vuole un risveglio del Paese, altrimenti avremo incubi nei prossimi tempi». I CONTI A fare i conti con la disoccupazione sono 2milioni 145mila persone, 2mila in più solo rispetto a dicembre, e 58mila in più rispetto a un anno fa: il tasso complessivo di disoccupazione resta invece fermo, per il terzo mese consecutivo, all’8,6%, mentre è in aumento dello 0,2% su gennaio 2010. Ma, se prendiamo in considerazione solo i giovani, l’indice risulta cresciuto di 0,5 punti rispetto a dicembre e di 2,8 punti rispetto a gennaio 2010. Prosegue il calo dell’occupazione maschile: la percentuale di uomini che lavorano scende al 67,2%, ai minimi dal 2004. Il tasso di occupazione è al 56,7%, in calo sia rispetto a dicembre (-0,2%), sia su gennaio dell’anno scorso (-0,4%). E cresce anche il tasso dell’inattività (quanti non lavorano nè cercano impiego) che raggiunge il 37,8%, in aumento dello 0,2% sul mese e sull’anno, e che permette al tasso di disoccupazione di restare stabile nonostante il calo oggettivo di occupati. Senza lavoro si confermano, oltre ai giovani, le donne (pure il dato tendenziale delle occupate è in aumento dello 0,7%): il loro tasso di occupazione a gennaio è al 46,3%, con un calo di 0,2 punti su dicembre, e un lievissimo aumento di 0,1 punti rispetto a gennaio 2010. Il dato italiano è in controtendenza rispetto a quello europeo: a gennaio la disoccupazione nei 17 paesi dell’eurozona è in lieve flessione rispetto a dicembre, dal 10 al 9,9%, come ha reso noto Eurostat. Andamento analogo nel complesso dell’Ue, dove la disoccupazione è scesa dal 9,6 al 9,5%. I senza lavoro sono più di 23 milioni, di cui 15,7 nei soli paesi dell’eurozona. La Cgil chiede al governo un piano straordinario per il lavoro, che peraltro sarà al centro delle proposte della mobilitazione del sindacato in vista dello sciopero generale. Ma il ministro al Welfare Maurizio Sacconiha già il suo asso nella manica: per aiutare l’occupazione giovanile, annuncia, «è ormai prossimo il rilancio del contratto di apprendistato, così come stiamo operando per la maggiore efficacia delle politiche educative e formative»