Fisco, il 12 marzo sciopero Cgil Malumori Cisl, lettera a Bonanni
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Uno sciopero quello indetto dalla Cgil il prossimo 12 marzo che questa volta sarà difficile etichettare come «politico». Ha un obiettivo scarno, non affastella tutte le richieste possibili: il fisco, spesso madre di tutti i mali. È frutto d’una elaborazione unitaria con Cisl e Uil. Eppure la Cisl con Bonanni risponde picche. Un sindacato separato e lontano dalla Cgil? Malgrado questa immagine di compattezza qualche voce critica avanza. Certo più da ex dirigenti che dagli attuali.
LETTERA
Una lettera molto polemica rivolta a Raffaele Bonanni è per esempio comparsa, proprio sui temi fiscali, sul sito www.sindacalmente.org. È firmata da ex dirigenti anche nazionali come Adriano Serafino e Alberto Tridente della Fim Cisl.Ma anche da studiosi e autori di libricome Mario Dellacqua. E altri come Bresciani, Buzzigoli, Cartella, Caldarola, Cometto, Daghino, Fiammotto, Ferigo, Giacometto, Mainardi, Michelizza, Migone, Montanari, Pessana, Serlenga. Spiegano innanzitutto che l’ultimo Congresso Cisl aveva sostenuto posizioni diverse dalle attuali. Adesempio «una forte riduzione del prelievo sui redditi da lavoro e da pensione… unnuovo mix tributario tra imposte dirette (da capitale, rendite finanziarie, patrimonio e proprietà) e indirette (consumi)..». Il sindacato dei pensionati aveva proposto di battersi per un nuovo paniere Istat, con una cinquantina di voci, focalizzate sulle «3A» (Alimentazione, Abitazione e Assistenza). Nonché «la sacrosanta richiesta della restituzione del fiscal drag almeno per i redditi medi e bassi». Ora invece Raffaele Bonanni «bacchetta come velleitario Guglielmo Epifani perché sostiene ancora la richiesta di una restituzione seppure graduale del fiscal drag». È lo stesso Bonanni che chiede di cambiare «l’impostazione generale del fisco italiano trasferendo più tasse sui consumi (IVA) e riducendo l’aliquota Irpef fino a 200mila euro». Secondo gli scriventi in tal modo si da sostanzialmente un assenso «alle due aliquote di Tremonti-Berlusconi suggerendone una terza oltre i 200mila euro, quando verrà il tempo». Altra polemica riguarda il fatto che sia giusto che chi più consuma debba pagare attraverso l’IVA. Spiegano: «Trasferire le tasse dal reddito, dal patrimonio ai consumi ha sempre prodotto l’effetto di colpire i consumi popolari, i ceti popolari…».
Non appare nemmeno giusto ripetere, come fa il segretario della Cisl, «che la direzione di marcia del governo è giusta ma deve fare di più”. I firmatari ricordano che «Il governo ha abolito la tassa di successione e l’ICI anche per i grandi patrimoni. Agli Enti Locali sono stati tagliati i trasferimenti di risorse. Così operando Bonanni è lungimirante agli occhi di Tremonti ma si allontana dalle richieste impellenti dei lavoratori». La lettera conclude accennando ad «allineamenti o bisbigli critici » nelle tante strutture della Cisl. E si richiama la vicenda di Antonio Udda, già segretario generale del potente sindacato dei pensionati e che si è dimesso dall’incarico. Commentano gli autori della lettera: è stata messa «la mordacchia alla vivace categoria dei pensionati». Le conclusioni sono riassunte in un interrogativo: «Basterà
questo per imporre il nuovo corso? Chissà»