Dai dirigenti il via al sindacato «largo»

8 ottobre 2002
NORME E TRIBUTI |
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Dai dirigenti il via al sindacato «largo» Marco Peruzzi
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MILANO - Una Confederazione delle alte professionalità, per dare «la giusta voce al mondo dei dirigenti in senso lato», che raggruppi i manager dipendenti, gli indipendenti e i quadri, per un totale di circa 2 milioni di persone. È questo il progetto che Edoardo Lazzati, presidente di Federmanager (la Federazione dei dirigenti industriali) ha lanciato nel corso di un incontro a Milano organizzato con Federquadri e Federprofessional al quale ha partecipato, tra gli altri, anche il ministro del Welfare Roberto Maroni (si veda il servizio a pagina 2). L'iniziativa - promossa da Federmanager, Federquadri, Italquadri e Federprofessional - mira a creare un «quarto grande polo dei protagonisti del dialogo sociale che dia voce - ha spiegato Lazzati - a tutto il mondo delle alte professionalità non regolamentate che vogliono uscire da quel cono d'ombra in cui per tanti, troppi anni hanno accettato di collocarsi». Per quanto riguarda la Finanziaria, Lazzati ha chiesto al Governo «una strategia chiara in termini di sviluppo economico» e «una particolare sensibilità all'introduzione di adeguati ammortizzatori sociali per i dirigenti». A quest'ultimo riguardo, l'«avviso comune» raggiunto a fine maggio da Federmanager e Confindustria chiedeva l'introduzione anche per i manager industriali di una speciale tutela contro la disoccupazione in rapporto alla contribuzione effettivamente versata. Attualmente, quando un manager perde il posto, gli viene corrisposta un'indennità che, per effetto dei "tetti" in vigore (circa 913 euro al mese) viene considerata «inadeguata» per la categoria. Ieri Lazzati ha nuovamente chiesto che «anche per i dirigenti sia prevista una tutela contro la disoccupazione più incisiva dell'attuale e comunque rapportata alla contribuzione effettivamente versata». |
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