24/11/2000 ore: 10:26

Cresce il disavanzo dell’Inps

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Venerdì 24 Novembre 2000
norme e tributi
Il preventivo 2001 votato dal cda quantifica in 3.704 miliardi l’incremento del «rosso» di esercizio.

Cresce il disavanzo dell’Inps.
La spesa previdenziale sarà pari al 10,8% del Pil.
Nei conti dell’Istituto 92mila trattamenti in più

ROMA Lieve diminuzione nel 2001 per la spesa pensionistica dell’Inps in rapporto al Pil: l’indice — secondo il bilancio preventivo approvato dal cda mercoledì sera — si attesta al 10,1%, comprendendo anche i trattamenti legati alla gestione delle Ferrovie dello Stato Spa passata all’istituto dal 1° aprile scorso. In ogni caso, il miglioramento rispetto al 2000 è stimato dall’Inps nello 0,1 per cento. Se si tiene conto anche delle pensioni degli invalidi civili, l’incidenza sale al 10,8% del prodotto interno lordo.

Nel 2001 l’Inps dovrà far fronte — oltre all’intera annualità degli assegni pagati ai pensionati Fs rispetto ai nove mesi pagati quest’anno — ai maggiori oneri derivanti dalla perequazione automatica delle pensioni, rivista in misura più favorevole ai pensionati dal Ddl Finanziaria. Dal 1° gennaio 2001, infatti, la percentuale di adeguamento delle prestazioni pensionistiche alla variazione del costo della vita sarà pari al 100% per le pensioni di importo compreso fino a tre volte il minimo; al 90% per quelle che vanno da tre a cinque volte il minimo; al 75% per quelle superiori a cinque volte il minimo.

Nel capitolo delle maggiori uscite, inoltre, l’Istituto mette in preventivo 92mila pensioni in più: un complesso di fattori negativi che provocherà — secondo l’Inps — un incremento del disavanzo economico di esercizio pari a 3.704 miliardi.

In ogni caso, l’Inps pone l’accento sull’andamento del fabbisogno di cassa (le anticipazioni della Tesoreria e dello Stato), che si riduce di 4.034 miliardi e sarà pari a 2.777 miliardi. L’Inps segnala che il risultato è dovuto a «1.899 miliardi di minor fabbisogno netto delle gestioni assistenziali e per 2.135 miliardi al minor fabbisogno netto delle gestioni previdenziali». Inoltre, il fabbisogno risente, anche quest’anno, degli effetti positivi della cartolarizazione dei crediti contributivi, che dovrà portare nelle casse dell’istituto 9.600 miliardi.

Smorza i toni ottimistici utilizzati dall’Istituto nel presentare il preventivo Giuliano Cazzola, esperto di previdenza, secondo il quale «è significativo che il cda dell’Inps valuti le performance del preventivo 2001 sulla base del fabbisogno nei confronti dello Stato. A seguito della Finanziaria ’98, infatti, i bilanci Inps e Inpdap sono strettamente dipendenti dagli apporti del bilancio statale, attraverso una regolazione contabile che trasforma le anticipazioni di cassa in trasferimenti».

«Per dare un giudizio compiuto — conclude Cazzola — non basta considerare il saldo finale del complesso delle gestioni, ma occorre pesare gli andamenti dei più importanti fondi previdenziali, di quello dei lavoratori dipendenti in particolare, al netto delle compensazioni derivanti dalle gestioni attive, cioè quella prestazioni temporanee e il fondo dei parasubordinati».

N.T.

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