Confcommercio mette Billè sotto controllo
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venerdì 25 novembre 2005
Pagina 15 Economia & Lavoro
Confcommercio mette Billè sotto controllo
Approvata la mozione dei commercianti milanesi contro l’utilizzo discrezionale dei fondi del presidente
Roma
RIDIMENSIONATO - Se non è proprio uno schiaffo poco ci manca. Il Consiglio confederale di Confcommercio ridimensiona i poteri di Sergio Billè, il suo presidente. Con un ordine del giorno votato a larghissima maggioranza il parlamentino dei commercianti, riunito ieri a Roma per discutere del bilancio 2006, ha deciso di togliere a Billè il potere di utilizzo discrezionale del “fondo del presidente”, azzerando la delibera istitutiva vecchia di trent’anni. Con i soldi di quel fondo Billè aveva finanziato, tramite il controverso acquisto di un immobile in via Lima a Roma per 60 milioni, le imprese azionarie di Stefano Ricucci in Rcs e Antonveneta.
Non solo. Nella mozione presentata da Carlo Sangalli, in rappresentanza delle associazioni di Milano, si è anche stabilito che il fondo nella sua entità, che nessuno conosce per ora, venga messo in bilancio con modalità ancora da stabilire.
La riunione è iniziata alle 16,30. 88 i consiglieri presenti. Chi l’ha vissuto ha riferito di un incontro aspro e spigoloso, nel quale Billè, contrario alla mozione Sangalli, ha minacciato le dimissioni. Un incontro dove non si è parlato di immobili (oltre il caso Ricucci anche la cessione di alcuni terreni al gruppo Caltagirone Bellavista) per non inasprire ancora di più il dibattito. E dove alla fine la soluzione di trasparenza, accettata anche da Billè. ha prevalso con questi numeri: i favorevoli sono stati 79, 2 gli astenuti (il presidente dell’Ascom dell’Emilia Romagna, Pietro Blondi, e Cesare Pambianchi per i commercianti romani) e 7 i contrari.
Questo il comunicato finale: «Il consiglio generale di Confcommercio ha approvato a larghissima maggioranza lo schema di bilancio preventivo per il 2006, adottando una mozione con la quale è stata evidenziata la necessità che tale bilancio rappresenti puntualmente il complesso delle risorse e degli impegni della confederazione. Tale schema sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea generale che si terrà il 21 dicembre».
Resta da capire se quella di ieri è stata una tregua che sottintende una normalizzazione, come sostengono fonti vicine a Billè, o se lo scontro è stato solo rimandato, magari proprio all’assemblea (dove si vota in base alla rappresentanza e non nominalmente). Per allora, il fronte che ieri si è riunito dietro alla mozione milanese potrebbe consolidarsi ed esprimere un candidato alternativo a Billè. Chi? Non Sangalli, che ha avuto il compito di rottura. Forse lo stesso Blondi. Chi lo conosce lo descrive come uomo di spessore morale.
ro.ro.
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