I leader delle due confederazioni respingono l'idea di Cofferati - Pezzotta non cita mai l'articolo 18 e rilancia: trattare con il Governo Cisl e Uil bocciano lo sciopero generale L'unit? sindacale? Per il segretario cislino ?ancora troppe differenze? - Angeletti: referendum sui licenziamenti Massimo Mascini
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(DAL NOSTRO INVIATO)
RIMINI - Sembrano allontanarsi le strade di Cgil, Cisl e Uil. Nulla di formale, di esplicito, ma gli interventi al congresso di Rimini dei segretari generali di Cisl e Uil e l'immediata replica del numero due della Cgil ci dicono che l'unit? delle settimane passate, costruita sugli scioperi, potrebbe divenire presto un ricordo. Arrivate con l'accordo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego al momento pi? delicato dello scontro con il Governo, le tre confederazioni hanno reagito in maniera differente, la Cgil chiedendo l'inasprimento della lotta, Cisl e Uil sostenendo l'opportunit? di capitalizzare le battaglie svolte e quindi sospendendo o attenuando lo scontro in attesa di risultati concreti. Sullo sciopero generale Luigi Angeletti e Savino Pezzotta sono stati chiarissimi. Il segretario generale della Uil, pi? vicino alla Cgil, non ha respinto l'ipotesi dello sciopero generale, ma ne ha sottolineato la possibile inutilit? in questo momento. A suo avviso il sindacato dovrebbe prendere a esempio la seconda guerra punica: i Romani stavano fiaccando Annibale con le sortite e le scaramucce di Quinto Fabio Massimo, il temporeggiatore, persero rovinosamente quando Terenzio Varrone cerc? in campo aperto i cartaginesi, accettando il terreno di scontro scelto dal suo avversario. Cos?, a suo avviso, il sindacato non deve rinunciare a battersi, deve forse arrivare allo sciopero generale, anche al referendum e alle manifestazioni, ma sapendo che queste battaglie non si vincono nelle piazze. Ancora pi? esplicito il segretario generale della Cisl. Savino Pezzotta ha dichiarato senza veli che a suo avviso lo sciopero generale ? al momento ?inopportuno, perch? il Governo ha una forte maggioranza e durer? probabilmente tutta la legislatura, per cui l'obiettivo non deve essere una spallata, ma una cotinuit? di lotta, per durare pi? a lungo. Noi - ha detto - dobbiamo ostacolare le decisioni che toccano gli interessi di nostri rappresentati, non tocca a noi cambiare il Governo, ma far cambiare decisioni al Governo?. E ha portato come esempio ?una persona di lunga esperienza sindacale che nei giorni scorsi ci ha invitato a pensare sempre al giorno dopo?. Si riferiva a Bruno Trentin, segretario generale della Cgil prima di Sergio Cofferati. La differenza con la Cgil ? forte. Il segretario generale della Cisl non pensa infatti che il sindacato arrivato a questo punto di duro confronto con il Governo debba accettare le scelte del Governo. ?Le deleghe - ha detto senza mai citare l'articolo 18 - disattendono le nostre esigenze, la mobilitazione ? giusta?. Ma crede che adesso sia opportuno cercare ?di capitalizzare la mobilitazione, riaprire il discorso con il Governo sulle deleghe, nella considerazione che non ? vero che senza confronto nulla si muova, perch? in questo caso ha ribadito - c'? qualcun'altro che decide per noi?. Non mancano certo gli argomenti da discutere, oltre a quelli delle deleghe. ?Dobbiamo discutere di flessibilit? - ha detto - perch? non si trasformi in precariet?, di collocamento per far incontrare domanda e offerta di lavoro, di formazione, di uno statuto dei lavori, di democrazia economica, dell'emersione del lavoro nero, dei nuovi ammortizzatori sociali?. Le strade delle tre confederazioni si dividono, ma Pezzotta non ha avuto esitazioni. Ha tenuto un discorso tutto sindacale, non lasciare alcuno spazio a decisioni unilaterali, respingendo anzi qualsiasi riferimento politico. ?Sono contro il bipolarismo - ha detto - soprattutto in campo sociale, perch? i lavoratori votano chi vogliono, a noi chiedono solo di fare sindacato: importante ? restare autonomi, compito difficile, perch? si resta in solitudine, senza appoggi, senza scorciatoie, ma ? anche un compito obbligato, perch? solo in questo modo, mantenendo forte l'autonomia il sindacato alla fine si pu? riuscire a modificare la politica. Senza autonomia, tutto invece ? inutile, perch? si verificano pericolose sovrapposizione di ruoli?. Pezzotta e Angeletti non rinunciano all'unit?, per? chiedono di inserire questo obiettivo in un progetto specifico. Il segretario generale della Uil ritiene che le confederazioni debbano mettere a punto una proposta di politica economica che si fondi sul lavoro. Il segretario della Cisl, attento al pluralismo, chiede che si rinunci a norme, a regole per i rapporti tra sindacati e si punti invece sulla capacit? di accogliere le differenze che esistono. ?Per stare assieme - afferma Pezzotta - non servono norme, ma mediazione politica?. Di qui l'opposizione a una legge per la rappresentanza, chiesta invece esplicitamente da Cofferati nella relazione di apertura del congresso. Ma Pezzotta ha anche chiesto un nuovo modello contrattuale, perch? quello in vigore, ha detto, ha svolto un grande ruolo, ma adesso va modificato perch? troppo accentrato, al punto da impedire al sindacato di essere ancora autorit? salariale. Ma anche su questo le strade di Cisl, Uil e Cgil si dividono, perch? quest'ultima confederazione ? sempre stata contraria a manomettere il sistema messo a punto nel 1993. Venerd? 08 Febbraio 2002
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