10/10/2007 ore: 9:46
Broglio in tv: dopo Vespa, anche Santoro
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Pagina 3 - Politica LE POLEMICHE Furibondo il segretario generale della Cgil, Gugliemo Epifani, che si riserva di fare pubbliche dichiarazioni molto critiche nei confronti della tv pubblica, di Vespa e di Santoro. A Milano una giornalista che lavora sia con AnnoZero che con Repubblica tv, si è recata prima al seggio in piazza San Carlo a Milano e poi a Sesto Marelli, denuncia una nota congiunta Cgil Cisl e Uil di Milano e Lombardia: in un seggio ha votato come dipendente di uno studio legale, presentando la patente; nel secondo si è presentata come lavoratrice tessile, mostrando sempre la patente. La simulazione del broglio, sullo stile di Striscia, non è passata inosservata per la visibilità della troupe, ai cui tecnici i sindacalisti hanno chiesto le generalità, sfiorando lo scontro verbale. «Cgil, Cisl e Uil sono in possesso della duplice “dichiarazione personale di responsabilità” della signora» - del non aver votato due volte - e si riservano ulteriori azioni a tutela del sindacato», spiegano nella nota, denunciando il tentativo «chiaro di replicare le accuse di broglio nel voto, lanciate ieri dall'onorevole Rizzo, supportandole con riprese televisive» e quindi «gettare fango sul referendum». Ci aveva pensato lunedì sera Bruno Vespa, che nello spot di presentazione della puntata, alle 22,40, davanti ai circa 7 milioni di spettatori trainati dall fiction Francesco (35% di share), ha annunciato così lo scoop: «Stasera c’è anche una bomba a Porta a Porta: l’eurodeputato del Pdci, Marco Rizzo, documenta fotograficamente i brogli in corso nel referendum dei lavoratori sul welfare». Insomma, se nella trasmissione Vespa ha usato «i condizionali d’obbligo», come ha detto lui stesso, nel promo ha data per scontata la presenza di brogli denunciati da Rizzo (che è contrario allo stesso referendum), con delle foto in cui un uomo e una donna votano entrambi in due seggi diversi. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha subito telefonato in trasmissione: «A consultazioni aperte Rizzo decide di dare una bufalacon questo racconto: così facendo lede l'interesse dei lavoratori». Da Vespa nessun commento ieri, mentre Michele Santoro spiega che il tema del protocollo sul Welfare sarà affrontato la settimana prossima, giovedì 18 (alla vigilia della manifestazione del 20). «Siamo tranquilli», commenta alle sette di sera, «probabilmente la troupe, che non ho ancora sentito, stava facendo un sopralluogo per capire come funzionano le cose, se le operazioni erano regolari. Quando tornerà, valuteremo i materiali con tranquillità e decideremo cosa mandare in onda». Un altro giornalista di AnnoZero, Stefano Bianchi ha registrato i controlli rigorosi in fabbrica: dopo il voto i nomi dei lavoratori vengono cancellati dall’elenco. Oggi Santoro sarà comunque nel mirino: ne parlerà il Cda Rai e sarà ascoltato dalla commisisone di Vigilanza. Giovedì tocca a Floris, poi a seguire Vespa, Milena Gabanelli, Luigi Moncalvo, Lucia Annunziata e i conduttori di Tv7 del Tg1 e di Primo Piano del Tg3. Il tutto nell’ambito di una singolare «indagine conoscitiva» sulle trasmissioni Rai (e reclamata per prima dall’Udeur) che scavalca i direttori di rete e testata e chiama (previo autorizzazione dei presidenti delle Camere) i singoli conduttori. Che saranno ascoltati a porte chiuse, senza il consueto circuito chiuso seguito dai cronisti a Palazzo San Macuto. Le audizioni sono state decise all’unanimità, ma il ds Giulietti contesta «il principio che può ledere l’autonomia editoriale dei direttori, per la smania di processare qualcuno». Critico anche il ds Cuillo: il presidente Landolfi sta trasformando la Vigilanza in «una «grottesca riedizione della Commissione McCarthy». McCarthy a me? repilca Landolfi, «allora Cuillo è la brutta copia di Jerry Lewis». |