Bingo, corsa alle aperture

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Ultime verifiche dei Monopoli sulle concessioni a 415 sale - «Rischio euro» per chi inizia l’attività solo a fine anno
 Bingo, corsa alle aperture Cirsa leader con 37 strutture - Scommesse su Internet: sequestrate 118 agenzie di Stanley Martino Cavalli
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MILANO - Il Bingo parte. La lista delle 415 sale (non 420, perché 5 non sono state aggiudicate) è stata definita sabato scorso, come previsto, e pubblicata su Internet dai Monopoli di Stato che adesso si prendono ancora una quindicina di giorni per alcune verifiche tecniche. Ma nella grande maggioranza delle sale, i lavori possono già iniziare. La regione che ne ospiterà il numero maggiore — tra cinema, discoteche, garage e quant’altro — è la Lombardia (77); il Lazio, seconda regione italiana, è lontanissima, con 41 impianti. Per quel che riguarda le singole città, Roma e Milano sono in testa con 30 sale ciascuna. Si partirà al massimo entro cinque mesi, ma nulla vieta di bruciare le tappe e quindi i primi giocatori potranno probabilmente cimentarsi con la nuova super tombola già tra fine agosto e inizio settembre. Sempre che non sopravvenga qualche ricorso al Tar che, sulla scia di altre gare come la Tris o il Gratta & Vinci, blocchi ancora la partenza. Quest’anno però gli 8mila miliardi di giro d’affari previsti a regime dal ministero delle Finanze (forse con un po’ di ottimismo) resteranno sicuramente un miraggio. Al massimo si raccoglierà qualche centinaio di miliardi. Tra l’altro va sottolineato che — considerando queste ultime verifiche in atto — i cinque mesi scatteranno formalmente dall’inizio di luglio, forse anche un po’ più tardi. Il che vuol dire che le ultime sale potrebbero essere terminate solo all’inizio di dicembre ed è possibile che qualche operatore decida di attendere direttamente l’inizio del 2002 per non sobbarcarsi i problemi del passaggio dalla lira all’euro. Tra le società in corsa, ha fatto il pieno la spagnola Cirsa, leader sul mercato iberico e collegata a Lottomatica, aggiudicandosi 37 sale attraverso la sua Playservice (42 è il numero massimo). Staccati di molto la Bingoblu della L&M Gruppo, altra società che fa capo a interessi spagnoli, e la Cine Bingo di Vittorio Cecchi Gori, ch dovrebbero portare a casa sei concessioni ciascuna. C’è poi il variegato universo dei "piccoli" che si sono fatti assistere dai vari service provider: tra questi, la parte del leone l’ha fatta sicuramente FormulaBingo di Luciano Consoli (si veda l’intervista a fianco) che ha portato in graduatoria 213 clienti, ovvero il 51% del totale. Snai, con il suo service provider BingoSnai avrebbe raccolto 67 concessioni, mentre altri 94 sarebbero i clienti nella "seconda fascia", cioè nella lista dei 380 accreditati per una eventuale seconda ondata di concessioni (anche Formula Bingo ha piazzato altri cento clienti nella seconda parte della classifica). A questi se ne aggiungerebbero poi altri 71 "indipendenti". Però il condizionale è d’obbligo perché — come sottolineano anche ai Monopoli di Stato — non c’è alcun automatismo e nulla impedisce al Governo, anche dopo aver "testato" il Bingo sulle prime 415 sale, di fermarsi qui e non procedere con l’aggiudicazione di altre 320 concessioni. Passando dai giochi alle scommesse, ieri la Guardia di Finanza ha sequestrato 118 agenzie collegate alla inglese Stanley International Betting. Le agenzie avevano continuato a raccogliere scommesse via Internet, malgrado il divieto imposto dalla Finanziaria 2001. Per loro i sigilli erano scattati una prima volta l'8 marzo scorso per iniziativa della magistratura di Fermo, ma poi le filiali erano state dissequestrate il 26 aprile, in attesa di una decisione della Corte di giustizia europea. Martedí 19 Giugno 2001
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