23/5/2003 ore: 11:03

Agente Tim? A fine mese niente stipendio

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venerdì 23 Maggio 2003
ECONOMIA



 

              Agente Tim? A fine mese niente stipendio

              I dipendenti Onlytel, azienda astigiana in appalto per Tim, non vengono pagati da tre mesi
              La catena degli appalti permette che la Tim e le piccole aziende di servizi scarichino tutto il peso sui lavoratori, poco garantiti


              ANTONIO SCIOTTO


              Il massimo di produttività? La Tim pare avere trovato la strada giusta: dare i servizi in appalto ad aziende che non pagano i propri dipendenti. Capita ad esempio ad Asti, dove i 20 agenti di vendita e telemarketing della Onlytel srl, che lavora in esclusiva per conto di Tim, non vedono lo stipendio da tre mesi. E non basta: l'azienda, per contratto, avrebbe dovuto garantire loro anche un'auto e il rimborso spese, e invece i lavoratori hanno ormai dato fondo ai propri conti correnti per pagarsi la benzina o le rate della macchina, e qualcuno rischia di farsi pignorare la casa perché non può saldare il mutuo. Le disavventure dei 20 dipendenti Onlytel-agenti Tim sono cominciate nel dicembre scorso, quando due imprenditori hanno deciso di dare vita all'azienda di servizi e hanno cominciato così a pubblicare annunci in Internet e sui giornali. «Offrivano 1400 euro di stipendio con il contratto del commercio, 14 mensilità, premi, auto e cellulare aziendali, 500 euro di rimborso - spiega uno dei lavoratori - Un'offerta che, in tempi di magra come questi, dove fanno ormai soltanto contratti di collaborazione, è sembrata a tutti parecchio interessante. Molti di noi hanno lasciato posti di lavoro sicuri per diventare agenti della Tim». Sì, perché seppure dipendenti della Onlytel, quando si rapportano ai clienti i giovani agenti sono equivalenti al personale Tim: si presentano come consulenti Tim, hanno biglietti da visita Tim, carte e documenti intestati Tim, fanno firmare contratti Tim.

              Il problema è che la Onlytel ha pagato gli stipendi soltanto fino a febbraio, non ha mai dato loro l'auto aziendale nè i rimborsi della benzina, e dunque oggi i dipendenti sono in credito di circa 50 mila euro (ciascuno di loro deve avere dai 2 mila ai 4.500 mila euro) e con i conti pesantemente in rosso. La Tim, dopo aver firmato il contratto di appalto, ha infatti cambiato in corso d'opera il sistema dei pagamenti, e oggi paga ogni mese solo i contratti di cambio operatore realizzati dalla Onlytel, mentre per le nuove attivazioni non farà più i saldi mensili ma liquiderà tutto a fine anno. L'impresa astigiana, dunque, si è trovata improvvisamente con meno liquidi in cassa. Eppure continua ad assumere altri dipendenti: «Mette in campo nuovi "specchietti per le allodole" - dice Piero Canepa, segretario Filcams di Asti - Su Internet ci sono annunci per nuove assunzioni in diverse province, ma nè la Onlytel nè la Tim - che abbiamo interpellato perché la riteniamo corresponsabile della situazione - hanno offerto garanzie per il futuro degli attuali agenti».

              Succede così che qualcuno dei dipendenti, stanco di non essere pagato, ha deciso di trovare un altro posto. Gli altri aspettano, ma non sanno bene cosa: «A me hanno addirittura confiscato il cellulare - spiega un lavoratore - Hanno bloccato la scheda senza avvertirmi e chiesto una nuova scheda con lo stesso numero, che ora fanno utilizzare a un mio collega, il quale risponde ai miei clienti. Mi hanno detto che io non posso più firmare contratti perché sto facendo vertenza con il sindacato. I rappresentanti della Tim hanno anche fatto un elenco di tutti i dipendenti che si sono rivolti al sindacato, e ci hanno detto chiaramente che non potremo mai più lavorare con la Tim. Mi hanno pure bloccato l'accesso a un sito Internet dove stavo seguendo un corso on line per diventare agente europeo della Tim». «I rappresentanti Tim - conclude Canepa - ci hanno detto che loro non hanno responsabilità, e che i lavoratori devono vedersela solo con la Onlytel. Ma noi crediamo che quando si fanno i contratti con le aziende appaltanti, bisognerebbe considerare a chi ci si affida. Così abbiamo avviato un procedimento legale, che chiama in causa anche la Tim».



               


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