Adidas punta sul franchising
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Numero 148, pag. 18 del 22/6/2004
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Autore: di Lorenzo Morelli
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Adidas punta sul franchising |
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L'azienda di sportswear lancia in Italia il progetto retail e va a caccia di partner. |
Aprirà 25 nuovi negozi monomarca entro il 2007 |
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Si chiama franchising l'ultima sfida di Adidas. L'azienda di sportswear ha iniziato la caccia a partner commerciali per costruire la rete monomarca nelle principali province italiane che entro il 2007 vedrà l'apertura di 25 nuovi negozi monomarca, di cui quattro entro l'anno. Il progetto Adidas, presentato ieri presso la sede di Confimprese a Milano, oltre a fornire il design ha stipulato degli accordi di partnership con UniCredit banca e Sviluppo Italia per fornire finanziamenti agevolati.
´Il nostro obiettivo è lo sviluppo selettivo della rete non solo dal punto di vista commerciale, ma soprattutto dell'immagine', spiega Luca Orrigoni, responsabile vendite retail di Adidas, ´vogliamo fare in modo che ogni città abbia un punto di riferimento per i nostri prodotti e vogliamo essere presenti nelle zone più prestigiose, per questo motivo abbiamo escluso a priori le location all'interno dei centri commerciali o in zone periferiche e puntiamo ai centri storici'.
La superficie minima per iniziare le trattative è di 150-200 metri quadri e l'investimento richiesto ai franchisee per l'arredamento è di 800 euro al metro quadro. Il negoziante si deve impegnare inizialmente con un contratto da cinque anni, non sono previste royalties e il fee d'accesso è pari a 10 mila euro.
Il concept (arredamento, scaffali, illuminazione e monitor) è stato sperimentato nel negozio di Marsiglia, in Francia come progetto pilota e verrà lanciato su tutta le rete italiana e per poi essere riproposto in tutti i punti vendita Adidas nel mondo da New York a Tokyo.
Per il lancio promozionale dei negozi sono previsti eventi inaugurali con la partecipazione dei calciatori sponsorizzati da Adidas, campagne su giornali, radio e cartellonistica. Per i singoli punti vendita l'investimento richiesto è dell'1% del fatturato mentre tutto il resto è a carico dell'azienda di sportswear (che per la realizzazione degli spot si affiderà al centro media Carat e per la creatività a 180/Tbwa). Inoltre saranno fornite attrezzature come il ´mi adidas' per personalizzare le scarpe con il proprio nome o il servizio del footscan per la lettura della corsa.
´Abbiamo scelto questa forma di contratto perché ci consente di avere un rapporto più diretto con il cliente e inoltre ci permette di limitare i costi degli investimenti', conclude Orrigoni. Secondo le stime dell'azienda l'operazione porterà a una crescita del 18% sul fatturato del 2004 e inoltre si apriranno nuove posizioni professionali adibite a seguire mensilmente i rapporti con i negozi e la gestione del merchandising.
La ricerca curata dalla società di consulenza Kpmg evidenzia come il rientro dall'investimento iniziale dei franchisee è garantito in meno di tre anni. Inoltre secondo i dati dello studio gli appassionati di sport sono 28,2 milioni e sul podio ci sono calcio (25%), ginnastica (21%) nuoto (21%) e corsa (10%) e la percentuale dei praticanti dal '95 al 2000 è cresciuta del 3%, mentre la spesa per prodotti sportivi è cresciuta dal '99 al 2002 del 26%. (riproduzione riservata)
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