"Unipol" Consorte indagato per l’Opa su Bnl
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venerdì 16 dicembre 2005
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IL PRESIDENTE DI UNIPOL E’ STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DALLA PROCURA DI ROMA. FONTI VICINE AL BANCHIERE: UN TENTATIVO DI RITARDARE L’OFFERTA D’ACQUISTO, ANDREMO AVANTI
Consorte indagato per l’Opa su Bnl
I reati ipotizzati: aggiotaggio informativo, manipolazione del mercato e ostacolo alla vigilanza
Paolo Baroni
ROMA Anche Roma indaga su Giovanni Consorte. Il presidente dell’Unipol figura sul registro degli indagati della Procura della capitale per la scalata alla Bnl. Non c’è invece nessuna conferma sul nome di un altro possibile indagato, il vicepresidente Ivano Sacchetti. Tre le ipotesi di reato su cui lavorano i magistrati: aggiotaggio informativo, manipolazione del mercato e ostacolo all’autorità della vigilanza.
Il fascicolo era stato aperto nei mesi scorsi in seguito a un esposto degli spagnoli del Banco Bilbao che denunciavano manovre dell’Unipol per far fallire la loro offerta d’acquisto sull’ex banca del Tesoro. Fonti della Procura, dopo alcune indiscrezioni di stampa, nei giorni scorsi avevano confermato il passaggio del fascicolo da «contro ignoti» a «contro noti» e l’iscrizione secretata di alcuni nomi sul registro degli indagati.
L’occasione era stata fornita da una nota trasmessa al Consiglio superiore della magistratura relativa alle intercettazioni telefoniche con cui Consorte chiedeva al giudice milanese Francesco Castellano di interessarsi presso i colleghi romani dell’inchiesta su Bnl. La posizione del magistrato milanese, che ha subito negato qualsiasi intervento, ora risulta al vaglio della Procura di Perugia cui spetta la competenza su Roma. In questo caso si deve accertare se c’è stata o no violazione del segreto istruttorio.
Ieri pomeriggio, mentre in Borsa il titolo Unipol perdeva solo poche frazioni di punto (-0,36% a 2,2 euro), uno degli avvocati di Consorte, Filippo Sgubbi, ha smentito l’esistenza «di qualunque avviso di garanzia», arrivato da Roma come da Milano. Da parte sua il numero uno dell’Unipol ha fatto invece sapere di «attendere fiducioso» le autorizzazioni all’operazione, visto che sono state fornite tutte le informazioni del caso e che la Banca d’Italia non ha sospeso i tempi dell’indagine che dovrebbe quindi terminare entro il 25. Fonti vicine alla compagnia hanno definito le notizie di ieri come «un ulteriore stillicidio di informazioni orientate a ritardare i processi autorizzativi». «Sull'Opa non arretriamo di un millimetro» facevano sapere in serata dal quartier generale di via Stalingrado ribadendo la «ferma volontà» di Unipol di andare avanti nella scalata all'istituto di via Veneto. «I vertici e i soci hanno deciso per l'opa e restano della granitica idea di portarla a termine. Di qui non ci si smuove».
Dopo la denuncia del Bbva i magistrati di piazzale Clodio nei mesi passati avevano deciso di esaminare le norme del diritto societario e civile per accertare se la compagnia bolognese avesse i requisiti per estendere la propria attività al settore bancario lanciando l’offerta su Bnl. E nell’ambito di questa inchiesta Consorte era già stato ascoltato due volte dai magistrati titolari dell’inchiesta, Achille Toro e Perla Lori, come persona informata dei fatti.
Nei giorni scorsi i magistrati hanno chiesto alla Banca d’Italia tutta la documentazione relativa all’operazione Bnl e proprio ieri sono stati ascoltati due responsabili dell’area vigilanza (Claudio Clemente e Giovanni Castaldi) ed un ispettore (Nicola Stabile) per conoscere nei dettagli i passaggi dell’istruttoria avviata da via Nazionale e tutte le procedure seguite da Unipol nel lancio dell’opa. Offerta che a questo punto, secondo l’opinione ricorrente negli ambienti finanziari, rischia di finire in un vicolo cieco. Gli spagnoli del Bbva restano alla finestra, mentre oggi il cda della Bnl si riunisce per fare il punto della situazione.
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