17/11/2006 ore: 11:55
"Sondaggio" Fiducia per Prodi sotto quota 50
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Pagina 6 -Interni Nuovo calo nella rilevazione Ipr di novembre. I giudizi negativi per la prima volta superano quelli positivi Damiano a picco tra i ministri ROMA - Sulla graticola della Finanziaria il governo continua a scottarsi e a perdere consensi. Le nuove misure presentate e poi ritirate, le polemiche interne alla maggioranza, l?incertezza legata ai numeri del Senato hanno finito col pesare sul tasso di fiducia di cui l?esecutivo gode presso l?elettorato. Prodi, pur gradito pi? del suo esecutivo, ha perso 12 punti rispetto a luglio. E il 46 per cento dell?ultimo rilevamento costituisce il picco negativo (tre in meno rispetto a un mese fa). Mentre nella sua squadra, i ministri legati pi? degli altri ai destini della Finanziaria vedono crollare la loro popolarit?, dal super ministro dell?Economia, Padoa Schioppa, al responsabile del Lavoro, Damiano. L?ultimo sondaggio della Ipr marketing per "Repubblica", che segue quello gi? non positivo per il governo di un mese fa, ? stato realizzato il 13 novembre attraverso mille interviste. Per la prima volta, coloro che dichiarano di avere ?poca o nessuna fiducia? in Prodi superano (50%) coloro che al contrario ne esprimono ?molta o abbastanza? (46%). Ma bisogna scendere ancora di qualche gradino per raggiungere il tasso di consenso del governo, ridotto al 43%, due punti in meno rispetto a ottobre e venti rispetto a luglio. Il 55% di fiducia nell?esecutivo ne nutre ?poca o nessuna?. E se D?Alema pu? ritenersi soddisfatto del 66% di consensi e Amato del 61%, in fondo alla classifica compaiono Damiano col 43, Santagata col 45 e Padoa Schioppa col 46. E i partiti? I Ds godono del tasso di fiducia pi? alto (il 49%), seguiti da An e Forza Italia col 45, la Margherita col 40 e l?Udc col 36. Fin qui i numeri. Che offrono alla Cdl il prevedibile assist per sostenere - come fa la forzista Bertolini - che ?prosegue la caduta libera di Prodi, sempre pi? solo: gli italiani lo hanno abbandonato?. Numeri che destano una comprensibile preoccupazione tra i ranghi del governo e della maggioranza. A differenza che un mese fa, da Palazzo Chigi non si ha alcuna voglia di commentare. ?Non ne so niente, non ho letto, sono stato troppo impegnato? taglia corto il ministro prodiano per l?attuazione del programma, Giulio Santagata. Pi? disponibilit? all?analisi (e alla critica) nelle file della maggioranza. ?Con la Finanziaria il calo di consenso era preventivato, ma non cos? confessa Lusetti della Margherita. Le ragioni? ?Il ministro Padoa Schioppa ? un bravissimo tecnico, ma forse sarebbe il caso di valutare se non sia il caso di affidare finalmente a un politico la guida dell?Economia, i tempi sono maturi. Sul sondaggio pesa la sensazione diffusa di aver cambiato ogni istante la manovra?. Non crede alla storia del deficit di comunicazione neanche il segretario dello Sdi Boselli: ?Ho gi? detto pubblicamente che il pur bravo ministro Padoa- Schioppa ha commesso degli evidenti errori di gestione. E oggi le incertezze, le divisioni le ritroviamo nei risultati del sondaggio. Il trend comunque si invertir?. Il Prc, alleato di ferro del premier, ostenta self control. Il segretario Giordano passeggia sereno in Transatlantico: ?Il sondaggio? Stiamo lavorando, alla fine tutto andr? per il meglio?. Calo fisiologico, traduce il suo capogruppo Migliore: ?Il sondaggio ? stato fatto quando erano ancora irrisolti i nodi della ricerca e del precariato?. Nulla di preoccupante, insomma. ?Mangeremo il panettone e anche la colomba? prevede, forte dei successi di ieri a Palazzo Madama, il senatore mastelliano Cusumano. |