17/11/2006 ore: 11:30
"Lavoro" Lazio: «Contrastare il precariato»
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Pagina IV - Roma/Speciale Cgil precario sorpassa quello stabile? DOPO AVER INCASSATO il successo dei recenti accordi con Regione e Comune, la Cgil di Roma e Lazio rinnova la sua sfida, con pi? forza, al lavoro precario e illegale. Nell'ambito della campagna nazionale contro l'economia sommersa ?Il rosso contro il nero?, si ? svolta ieri la manifestazione ?Contrastare il precariato e il lavoro nero. Dare qualit? al lavoro?. Al Teatro Brancaccio oltre a Walter Schiavella e Cecilia Taranto, rispettivamente segretario generale e segretaria della Cgil di Roma e Lazio, c'erano pure il sindaco Walter Veltroni e il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. Dall'analisi dei dati in mano a Cecilia Taranto si capisce che la precariet? ? diventata il tratto distintivo delle nuove assunzioni anche nel Lazio: ?In bilico tra occupazione e disoccupazione risultano il 60% dei nuovi avviati a Roma e circa il 70% di quelli di Latina?. A poco a poco i contratti a tempo determinato, le collaborazioni, i lavori a progetto, stanno sostituendo i contratti standard. ?Sempre pi? spesso - si legge nella relazione di ieri della Taranto - risulta precaria anche la condizione di lavoro nei contratti standard: gli orari disagiati, notturni e nei weekend coinvolgono ormai un numero consistente di lavoratori italiani?. Ma tutta questa destrutturazione del lavoro ha un effetto positivo sui dati dell'occupazione e della disoccupazione? La risposta della Cgil ? un no secco. ?Il calo costante del tasso di disoccupazione - spiega la Taranto - in realt? nasconde un fenomeno assai preoccupante: un diffuso effetto di scoraggiamento. Sempre pi? persone hanno smesso di cercare attivamente un'occupazione?. Inoltre, ?contrariamente agli obiettivi annunciati dalla legge 30, ? cresciuto un mercato del lavoro illegale che coinvolge pi? di 4 milioni di lavoratori in Italia, 350mila nel Lazio?. La Cgil regionale ? convinta che la lotta per la trasformazione del mercato del lavoro vada affrontata in primo luogo attraverso la contrattazione territoriale e di categoria. Banchi di prova principali sono Regione e Comune. E' notizia di pochi giorni fa il protocollo d'intesa tra sindacati e assessorato alla Sanit? del Lazio, che porter? a 3mila stabilizzazioni nei prossimi anni. L'accordo segna una svolta in un'amministrazione fino ad oggi ?impigrita dentro una concezione che ricerca efficienza fuori di s?, con il rischio di avere in tante situazioni salari pi? basse, diritti negati, inefficienze maggiori e costi pi? alti per la pubblica amministrazione?. Sempre sul fronte della Regione, la Cgil chiede la promozione della ?cultura della legalit?, attraverso ?l'istituzione di un albo regionale delle imprese di qualit?. L'iscrizione a questo albo dovrebbe essere la condizione per partecipare a bandi di gara pubblici, e in generale a tutti i contributi pubblici o per ottenere licenze o autorizzazioni. ?Sarebbe anche un modo per garantire la concorrenza leale tra le imprese - ha spiegato la Taranto - concorrenza che non deve pi? realizzarsi sulla riduzione del costo del lavoro contrattuale e previdenziale e sulla sicurezza e i diritti dei lavoratori?. E' sempre di questi ultimi giorni, poi, l'accordo con il Comune di Roma sulla stabilizzazione di 2mila precari nel settore dei servizi per l'infanzia. Un accordo definito storico ?perch? afferma il valore della gestione pubblica degli asili nido e perch? dimostra che anche in presenza di tagli ai bilanci si possano affrontare problemi delicati senza rinunciare all'investimento sociale ed al ruolo primario del pubblico?. Quindi, Roma e il suo modello fondato sulla concertazione come esempio da seguire anche nel resto d'Italia. Anche sul versante comunale, per?, c'? ancora tanto da fare. Per la Cgil ?occorre qualificare i settori portanti della citt?, con un sostegno alle imprese pi? responsabili, introducendo un marchio di qualit? sociale e ambientale?. Come ? naturale sullo sfondo di queste esperienze territoriali c'? poi la politica nazionale. Per la Cgil ? urgente in questo senso una ?riforma della legge sugli appalti pubblici?. Il no alle gare al massimo ribasso ? netto: hanno impoverito e reso precari i lavoratori, senza produrre risparmi per la pubblica amministrazione. Il committente pubblico dovrebbe inserire nelle gare ?la clausola sociale e quella ambientale, indicando alle imprese la strada maestra della competitivit?. Infine, l'invito al Governo e alla sua maggioranza a realizzare il programma con il quale si ? presentato alle elezioni. Tre i punti pi? importanti per la Cgil: ?Far costare di pi? il lavoro a progetto, modificare in profondit? la legge 30, cos? come il Dgls 368?. |