3/4/2002 ore: 10:13
"Intervista" Angeletti: «Sì ai nuovi ammortizzatori ma iniziamo dal collocamento»
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Pagina 13 - Economia |
IL SINDACALISTA |
Il segretario della Uil, Angeletti: solo così si aiuta la ripresa economica |
"Sì ai nuovi ammortizzatori ma iniziamo dal collocamento" |
C´è il nodo della partecipa-zione dei lavoratori alle imprese |
ROBERTO PETRINI |
ROMA - Angeletti, nelle proposte annunciate da Cofferati nell´intervista a Repubblica ci sono nuovi ammortizzatori sociali, tutele anche per i lavoratori atipici e arbitrato volontario per i contenziosi. Si può ripartire da qui? «Io penso che la cosa più urgente - risponde il segretario generale della Uil - sia quella di modificare il collocamento. Sta aumentando l´occupazione e forse siamo all´inizio di una timida ripresa: invece di sfruttare al meglio queste opportunità si discute delle ristrutturazioni». Vuol dire che tra i temi proposti quello degli ammortizzatori sociali non deve essere il primo all´ordine del giorno? «Dico solo che il 4 per cento dei nostri occupati passa attraverso il collocamento. Bisogna riformarlo». Dunque riforma del collocamento, e poi? «Un´altro problema importante è quello della partecipazione dei lavoratori alle imprese. Poi possiamo parlare di ammortizzatori sociali». Sbaglio, o sono tutte cose proposte nel Libro bianco? «Sì, dunque bisogna ripartire dal Libro Bianco. Non è stata solo una affermazione retorica dovuta all´assassinio di Marco Biagi. Non a caso, né nel Libro Bianco né tra le affermazioni di Biagi si ritrova l´idea di abolire l´articolo 18. Non era ritenuto né importante né strategico. La cosa preoccupa invece il presidente della Confartigianato che in una intervista ha spiegato che l´intervento sull´articolo 18 era importante perché apriva la strada a modifiche nello Statuto dei lavoratori». Cofferati, ed anche la proposta Amato-Treu, sottolineano l´esigenza della formazione permanente. E´ d´accordo? «Il concetto di formazione permanente e di occupabilità in molti paesi europei con una economia che tira può funzionare: chiuso un posto di lavoro, attraverso la formazione si trova un´altra opportunità. Ma in Italia, nel Sud, ci sono posti dove una fabbrica è l´unica risorsa e quando è chiusa non c´è più nulla e dunque bisogna garantire un reddito». La proposta-Cofferati parla anche di arbitrato volontario per le cause di lavoro. «Sono cose ovvie che abbiamo già realizzato con altre controparti come la Cispel». |