13/11/2006 ore: 11:01

"Governo" Mastella: 5 consigli a Romano

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    luned? 13 novembre 2006
      Pagina 3 - Interni/La manovra d'autunno

      IL LEADER UDEUR ?IL SUO PRIMO RISCHIO ? UN INCIDENTE: ECCO COME EVITARLO?

      Mastella: da ex Dc
      5 consigli a Romano
      per non cadere
        ?Dice che mancano alternative, ma stia attento?

        intervista
        UGO MAGRI

        ROMA
        ?E’ una costante di tutti quelli che arrivano a Palazzo Chigi. Appena succede un cortocircuito, se la prendono con i fattori esterni: i media, quelli che li pubblicano, che hanno progetti diversi, che manifestano scontentezza...?.

        La sindrome, ministro Mastella, ha colpito pure Romano Prodi?
          ?Io non credo, come dice qualcuno, che gli siano saltati i nervi. Prodi non ? il tipo. Per come lo conosco io, le sue esternazioni possono nascere da una strategia precisa. Ad esempio, per dare l’idea che si sta un poco rompendo le scatole?.

          E mettere tutti in riga?
            ?Lui confida nella mancanza di vere alternative a se stesso. Ha ragione, ora non ce ne sono. Ma deve stare attento?.

            Attento a cosa?
              ?Che se non viene a capo della conflittualit?, pu? capitargli all’improvviso l’incidente e cadere?.

              Lei ? di scuola democristiana. Provi a dargli qualche consiglio vecchia maniera per non scivolare sulla classica buccia.
                ?Il primo, da persona amica, ? di scegliere. Il presidente del Consiglio si rivolga direttamente al popolo, oppure si comporti da leader dei nove partiti che lo sostengono, senza lamentarsi di averne troppi?.

                Tra le due strade, d’istinto, quale raccomanda?
                  ?Io proverei prima a ragionare con i partiti che mi appoggiano. Passata la Finanziaria, convocherei una cabina di reg?a, in cui vi siano i personaggi pi? rappresentativi della maggioranza, e direi a tutti: “Miei cari, abbiamo fatto degli errori e io magari ne ho commessi quanti voi. Per? ditemi che vogliamo fare. Volete andare avanti? Allora io debbo poter fare il leader senza che tutti i giorni abbia l’impressione di esser stato messo l? per sbaglio”?.

                  Carte in tavola con gli alleati. L’alternativa?
                    ?Sarebbe scavalcare i partiti e parlare alla gente, senza mediazioni. Dicendo stavolta: “Cari italiani, qui ci sono problemi, ma invece di aiutarmi stanno creando difficolt?. Io voglio andare avanti lo stesso e vi offro questa prospettiva”?.

                    Quale?
                      ?Ecco, appunto: deve darla lui, la prospettiva! Serve il sogno, la speranza. Senza prendersela (? il secondo consiglio) con quelli che noi rappresentiamo. Senn? cadiamo nel berlusconismo senza Berlusconi?.

                      In che senso?
                        ?Nel senso che, quanti non votavano il Cavaliere, venivano accusati di essere dei coglioni?.

                        Se il popolo non capisce la manovra, di chi ? la colpa?
                          ?Di una discussione che procede a zig-zag, tanto che a volte pure noi perdiamo il filo... La manovra andava spiegata dall’inizio e blindata?.

                          Invece?
                            ?Non si ? spiegata abbastanza. E dopo aver detto che sarebbe stata blindata abbiamo visto aprirsi finestre, finestrini, con figli e figliastri... Col risultato che adesso perfino le richieste legittime e giuste della Levi Montalcini assumono al Senato, diciamo la verit?, un sapore un po’ da ricatto, da spada di Brenno permanente?.

                            A questo punto?
                              ?Visto che il fine della medicina amara non ? stato spiegato prima, lo si faccia dopo avere approvato la Finanziaria. Dando l’idea di come sar? l’Italia dopo la cura. Cito Seneca: “Non c’? buon vento per il marinaio che non sa qual ? la rotta”?.

                              Avanti allora con i consigli.
                                ?Prodi ? stato in Europa, l’apertura mentale non gli manca certo. Perci? eviti di sentirsi prigioniero della sua “prima volta” a Palazzo Chigi, ripetendo gli stessi sbagli di dieci anni fa, cadendo nelle stesse tentazioni. Deve cambiare, competere con situazioni nuove?.

                                Pu? farci un esempio concreto?
                                  ?Avendo un collaboratore bravo come Enrico Letta, lo utilizzi di pi?. Gli deleghi certe cose. Siamo passati da uno zio, Gianni, che decideva tutto a un nipote, Enrico, cui non viene data la possibilit?.

                                  Fornisca a Prodi l’ultimo parere di marca democristiana...
                                    ?Vada pi? spesso in giro. Ricorda Ciampi? Romano deve fare lo stesso. Programmando da ora cinque anni di visite. Magari con la scusa di andare a trovare i ministri nel fine settimana, una volta ospite con la moglie da me a Ceppaloni, una volta ad Alba da Ferrero... Deve sforzarsi di capire una realt? molto molto diversificata. Non pu? fermarsi a Bologna, non deve sentirsi oppresso dalla sua bolognesit?. E glielo dice uno legatissimo alla propria terra?.

                                    Per il premier Bologna ? il buen retiro.
                                      ?Questo va bene. Ma lui non ? alla fine del percorso, non pu? ritirarsi come de Gaulle a Colombey-les-deux-?glises. Il suo modo di ritemprarsi dev’essere il giro d’Italia?

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