12/12/2006 ore: 11:33
"Governo" Allarme di Fassino: «Riforme o salta tutto»
Contenuti associati
Pagina 6 -Primo Piano CENTROSINISTRA LE CONTESTAZIONI “Riforme o salta tutto” difendere il premier dopo i fatti del Motorshow: ma il malcontento c’? ROMA Il giorno dopo i fischi a Romano Prodi, la maggioranza fa quadrato intorno al premier e minimizza, convinta come lui che la contestazione al Motorshow di Bologna fosse ?organizzata? (tesi ovviamente respinta dalla Cdl) e comunque ?? la democrazia, bellezza?. Tuttavia sono molti gli esponenti dell’Unione e gli stessi ministri che, al di l? dell’episodio bolognese, invitano preoccupati a riflettere e a tener conto dell’indubbio malcontento che serpeggia per il Paese, come hanno dimostrato altre vicende ben pi? significative, vedi Mirafiori. Riflettere per comunicare meglio, certo, ma soprattutto per andare avanti nel processo riformatore, come sollecita Piero Fassino, che avvisa: ?Serve un cambio di passo, o c’? il rischio di un corto circuito?. Una via che ? lo stesso Prodi ad indicare: ?Bisogna osare, avere il coraggio del cambiamento. ? ovvio che ci? non pu? incontrare il consenso di tutti. Da parte nostra non ? mai stata chiusa la porta al dialogo e non abbiamo mai abbandonato la triplice idea del risanamento, dell’equit? e dello sviluppo?. Fassino parla davanti all’assemblea degli amministratori locali dell’Ulivo, non particolarmente soddisfatti, nemmeno loro, dalla prova del governo. ?L’ultima cosa che pu? fare un politico ? girare la testa dall’altra parte. Di fronte al disagio dobbiamo ascoltare e cercare delle risposte?, dice. Il segretario della Quercia condivide la tesi di Giuliano Amato, che in una recente intervista ha messo sull’avviso dal rischio di uno scollamento fra classe politica e cittadini, paventando una deriva populista alla Fortuyn. Ed ? convinto che un filo leghi le manifestazioni degli artigiani di Venezia, degli operai di Mirafiori, del mondo dell’universit?: ?Queste categorie non si sono sentite rappresentate dalla politica?. Con la Finanziaria secondo Fassino non c’? stata solo una carenza di comunicazione: ?Bisogna costruire condivisione? per portare avanti ?riforme radicali sul modo in cui si accumula ricchezza e la si spende?. E qui il segretario Ds cita la riforma degli ammortizzatori sociali, la sostenibilit? del regime previdenziale, la previdenza complementare, il federalismo fiscale, le liberalizzazioni: ?Tutte questioni nodali. O cambiamo passo, o quei 38 miliardi di euro saranno uno sforzo gigantesco - e irripetibile - che non ci dar? tutto quel che ci deve dare?. Non diversamente, il capogruppo dell’Ulivo alla Camera, il Dl Dario Franceschini, esorta: ?Dobbiamo prepararci a spiegare le ragioni e la necessit? di queste riforme per recuperare il senso di una missione, di una squadra. Solo cos? pu? ripartire il Paese?. Certo, finora non ? che il governo ci sia tanto riuscito. E l’opposizione ha buon gioco nel girare il coltello nella piaga: ?E’ inutile gridare al complotto, verso Prodi c’? un’autentica reazione di rigetto?, osserva Cicchitto da Fi, mentre da An Fini trova ?patetico? parlare di contestazioni organizzate. E Casini, Udc: ?E’ una spia del malessere del Paese?. La ministra Bonino non lo nega. E con la sua solita schiettezza osserva: ?Indubbiamente c’? malcontento. Basta camminare per strada per capire che c’? un elemento di confusione che rende assolutamente indecifrabile la manovra?. ?Abbiamo fatto scelte difficili per rimettere il Paese nei binari e pu? darsi che non ci siamo fatti ben comprendere?, ammette il ministro Bersani, contestato anche lui ieri mattina a Bologna dai ricercatori precari del Cnr. E s? che poche ore prima consigliava a Prodi di portarsi dietro la claque, ?come faceva Berlusconi?. La pi? preoccupata ? la sinistra radicale dove lo stesso presidente della Camera Bertinotti, considerati ?spiacevoli ma insignificanti? i fischi a Prodi, cita il caso di Mirafiori, ?punta di un iceberg, e una condizione di lavoro che andrebbe messa al centro della politica?. E il segretario del Prc Giordano, rivolto probabilmente a Fassino e Rutelli, avvisa: ?Non crediate che la Fase 2 possa essere condizionata dall’intervento di Confindustria o dallo snaturamento del programma dell’Unione?. |