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venerd? 5 maggio 2006
Pagina 3 - Primo Piano
CENTRODESTRA CASINI E FINI SPIAZZATI DALL’INIZIATIVA DEL PREMIER USCENTE
Lo stop del Cavaliere a un capo partito E ?lancia? Monti
?Non sarebbe una soluzione praticabile Scenderemo in piazza in venti citt?
retroscena AUGUSTO MINZOLINI
ROMA Aneddoti sulla battaglia del Quirinale. Mercoled? sera, all’uscita di un ristorante vicino a Fontana di Trevi, il redivivo presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, si ? lasciato andare a questa previsione sul Colle: ?Vedrete: D’Alema prover? a farsi eleggere, ma sar? silurato nel segreto dell’urna. A quel punto scender? in campo Marini che, quando salir? al Colle, lascer? la guida di Palazzo Madama a Pisanu?. Geronzi la fa semplice ma lo scenario che si ? aperto dopo le elezioni ? pi? complesso. Basta pensare a quello che si ? dovuto inventare Prodi per accaparrarsi il voto del senatore eletto in Argentina, Luigi Pallaro. Lo ha fatto contattare dal suo amico, il fiscalista Uckmar, che ha lavorato a Baires. Pallaro si ? reso disponibile ma ha chiesto al suo interlocutore un locale per mettere su ufficio a Roma. E Uckmar gli ha dovuto trovare una stanza nel suo studio.
In questa situazione, in cui i voti ?ballano?, ? evidente che la corsa al Colle rischia di diventare una schedina del superenalotto. E probabilmente per individuare una possibile cornice e aprire un canale di comunicazione ieri finalmente si ? svolto il primo incontro tra Berlusconi e Prodi. Un colloquio alla presenza di due testimoni, uno per parte, Gianni Letta e Ricki Levi, che ha rispettato i canoni della diplomazia internazionale. Il professore, infatti, non ha fatto il nome di quello che ? per ora il candidato ?in pectore? dell’Unione, D’Alema, ma lo ha lasciato aleggiare. Come, del resto, il Cavaliere ha detto un perentorio ?no? alla candidatura del presidente Ds senza mai citarlo.
Gi?, mangiando biscotti e bevendo un succo di frutta, i duellanti hanno rotto il ghiaccio senza, per?, trovare un’intesa. Anzi. Berlusconi ha investito Prodi elencandogli una per una le irregolarit? nel voto che hanno penalizzato il centrodestra al voto. Il professore ha allargato le braccia e gli ha detto di rivolgersi alle autorit? competenti. Poi ? cominciata la disquisizione sulla strada da seguire per aprire un dialogo (addirittura Prodi avrebbe prospettato le presidenze di alcune commissioni del Senato alla Cdl) e per arrivare a una nomina concordata del nuovo Capo dello Stato. E’ tornato in ballo il ?metodo? Ciampi. E Prodi ha ricordato che in quell’occasione non furono fatte rose ma si arriv? ad un’intesa sul nome. ?D’accordo - ? stata la risposta di Berlusconi - ma la candidatura Ciampi aveva requisiti particolari: Ciampi non si era mai candidato alle elezioni ed era un ex-governatore di Bankitalia. Insomma, nessuno avrebbe potuto contestare la sua imparzialit?. La stessa cosa non si pu? dire di un capo partito?. Prodi ha rimarcato che ci sono personalit? che hanno anche fatto di tutto ?per evitare la politica del muro contro muro?: una citazione indiretta dell’intervista rilasciata al Corriere dal presidente ds. Inutile dire che il Cavaliere non ci ha proprio sentito da quell’orecchio: ?Ripeto non pu? essere considerato superpartes un capo partito. Non per nulla io ho proposto il nome di Letta che non si ? mai presentato alle elezioni e negli anni del mio governo ? stato considerato da tutti persona imparziale. Se individuassimo una personalit? del genere anche sul confine dei due schieramenti o anche nel vostro schieramento, se ne potrebbe parlare. Parlo di gente, appunto, alla Ciampi, alla Monti?. E su quel nome, messo l? quasi per caso, come corollario di un ragionamento, Prodi ? rimasto muto, fingendo di essere distratto. La verit? ? che quello di ieri - e non poteva essere altrimenti visto che era il primo incontro - ? stato, un dialogo tra sordi, pieno di convenevoli, in un linguaggio cifrato che ? servito a dire che l’Unione propone D’Alema e la Cdl non lo vuole. ?Comunque - ha detto Prodi prima di congedarsi - quando l’Unione sceglier? il nome te lo far? sapere?.
E allora? Berlusconi non ci pensa a dare il suo ok a D’Alema. ?Se sar? davvero seguito un metodo per individuare una personalit? imparziale - ha spiegato ai suoi subito dopo - tutti si accorgeranno che D’Alema non ? una soluzione praticabile. Altrimenti andremo allo scontro. Organizzeremo manifestazioni in venti citt? d’Italia contro la sua candidatura?.
Solo che il Cavaliere deve fare i conti con i ?sospetti? dei suoi alleati alimentati magari da qualche amico come Confalonieri che con la leggerezza di chi ? lontano dalla politica ? pronto a dire in pubblico: ?Da D’Alema mi sento garantito?. Un discorso che Berlusconi, avezzo alle categorie della politica, non vuole sentire. Ecco perch? il premier ha deciso di rilanciare di nuovo il candidato di bandiera, Letta, e di aspettare che il centro-sinistra faccia ufficialmente il nome del suo candidato. Ma gi? solo quest’assenza di iniziativa rischia di spingere Fini e Casini nel burrone delle congetture. ?Se non ci muoviamo - spiegava ieri il presidente di An dopo una telefonata col Cavaliere - rischiamo di fare il gioco di D’Alema?. Solo che questa filosofia ha gi? creato dei guai: l’altro ieri Casini lanciando la candidatura di Marini senza essersi premunito di avere una mezza sponda dall’interessato, ha fatto un mezzo ?flop?. Il secondo dopo la ricandidatura di Ciampi. Il presidente del Senato, infatti, ha risposto - o ? stato costretto a rispondere - picche e la sua candidatura, almeno per questa fase, ? stata bruciata. ?Non capisco se Casini - si domandava ieri Giorgio La Malfa , nel Transatlantico di Montecitorio - lo ha fatto per stupidaggine, o per dolo?.
Ora c’? il rischio che la stessa cosa avvenga sull’altro candidato ?ombra?, Amato. Fini non vede l’ora di metterlo in pista e nel centro-destra sono molti a considerarlo l’uomo giusto. Tra suoi sponsor c’? anche Pisanu che in questi giorni non ha mancato di incontrarlo. E il dottor Sottile se chiamato non si tirer? indietro, tanto che la sua candidatura preoccupa lo stesso D’Alema. Solo che se sbagliano i tempi e lo gettano nella mischia troppo presto, si rischia di bruciarlo. Ecco perch? il Cavaliere ? cauto: non vuole finire tutte le cartucce prima che la battaglia cominci.
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