7/10/2005 ore: 12:03

"CriCri" L’ostaggio che tifa per la Fallaci

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    venerdì 7 ottobre 2005

    Pagina 7


    RETROSCENA - DALLA PRIGIONIA ALLE TENTAZIONI DELLA POLITICA
      L’ex ostaggio che tifa per la Fallaci
        Ha avuto l’investitura a Templare: «Sono stati la congiunzione tra
        cristianesimo e Islam»

        ROMA
        «Sono un Patriota, fiero e deciso, naturalmente pronto (per deformazione professionale) a donare la mia vita per proteggere gli altri. Ciò che alcuni non capiscono è che fare sicurezza è una vocazione, un amore per la libertà ed un enorme sacrificio per la famiglia». Salvatore Stefio, ex bodyguard da settembre impiegato ai Servizi Siciliani d’emergenza, così parlava fino a non molto tempo fa, e c’è da giurarci che, se potesse, si metterebbe sull’attenti, recitando la sua presentazione sul frontespizio della prima pagina del suo sito Internet, «salvatorestefio.splinder.com»: «Salvatore Stefio. Consulente per la Sicurezza. Nazionalista e Cristiano».
        Naturalmente, l’ex ostaggio italiano in Iraq tifa per Oriana Fallaci: «Ho firmato la petizione del giornale “Libero” diretto da Vittorio Feltri - diceva fiero a una presentazione di un libro a Forlì - sostenendo la proposta di nominare Oriana Fallaci senatrice a vita...». Sulla prima pagina del suo sito si concede una riflessione: «Che bello vedere questa Italia, questa realtà nostrana parte dell’Eurabia. E tutto diviene possibile, anzi necessario: la Fallaci pensa troppo e dicono che è pericolosa; gli islamici si offendono e i cristiani tollerano. Che bel quadro, molto bello. Scontro permanente, soltanto scontro!».

        Giusto un anno fa, era il 18 ottobre, guardandosi attorno, in attesa di qualche nuova avventura, Salvatore Stefio riceveva a Palermo, nella Chiesa di san Giovanni napoletani, l’investitura di Cavaliere dei Templari: «Per me che ho vissuto la prigionia in terra islamica - commentò emozionato - i principi dei Templari sono molto sentiti. I cavalieri sono stati un elemento di congiunzione tra il cristianesimo e l’Islam in un’ottica di missione di pace».

        Sui blog che intercettano pensieri ed opere del nostro ex ostaggio, impazzano le riflessioni, le risposte. Stefio è diventato un maitre-à-penser di una certa destra. Scrive il 15 luglio scorso, alle 21, 05: «Cosa succede in Italia? Tra operazioni della Cia e smascheramenti di strutture “parallele”, sembra proprio che il nostro Paese sia terreno fertile di MALesseri e MISTEri...Nessuna chiarezza determinante, niente che possa porre fine al regno del Malmiste (scusate se conio questo termine)».

        Stefio ha affondato il coltello nella piaga. Sono in tanti che gli rispondono: «Il Malmiste italiano - scrive sorvegliatospeciale.splinder.com - è nel Dna del nostro Paese, come un difetto che ci portiamo appresso, almeno da 60 anni. Nel Malmiste ci si trova di tutto, dagli episodi più bui a quelli più alti ed eroici, Gladio su tutti».

        Ma ci sono anche critiche, feroci, al vetriolo: «Definirlo gorilla è superficiale e offensivo. Un gorilla serio non si comporterebbe mai in tal modo...».
          Salvatore Stefio, non curante delle critiche, si lascia andare a contorte analisi politiche: «Se noi teniamo alla nostra democrazia, alla nostra libertà, questo tentativo che viene fatto dall’Occidente per frenare questo tipo di minaccia terroristica potrebbe dare i suoi frutti, oppure potrebbe anche essere un totale fallimento. Da patriota difendo la mia nazione in ogni caso, in patria o all’estero e difendo gli interessi nazionali. Sono d’accordo con la linea occidentale e italiana del governo».

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