3/7/2006 ore: 11:46

"Conti" «Abbiamo deciso in segreto»

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    sabato 1 luglio 2006

    Pagina 3 - Primo Piano


    Prodi: ?Abbiamo deciso in segreto
    Altrimenti non sarebbe passato?
      Parla il premier: mi attendo qualche voto anche dall’opposizione

      colloquio
        A met? pomeriggio, Romano Prodi ? evidentemente soddisfatto. Il consiglio dei ministri che si ? da poco concluso ha varato, con lo strumento forte del decreto, una serie di misure di liberalizzazione, attese e molto popolari. E cos?, di fronte ai giornalisti, il capo del governo si ? concesso perfino un pizzico di trionfalismo, ha parlato di ?una vera e propria rivoluzione per i consumatori?, di un ?cambiamento radicale del sistema produttivo?, di ?motore di avviamento della ripresa italiana?. Al telefono dal suo studio a palazzo Chigi, cambia il tono del premier, assai meno ufficiale, ma non la sostanza di quel che pensa. ?Abbiamo realizzato la rivoluzione liberale?, dice, ?anche se per qualcuno ? stata una sorpresa...?.

        E gi?, una sorpresa. Non che le liberalizzazioni fossero assenti nel programma elettorale dell’Unione, anzi; n? era un mistero che il ministro delle Attivit? produttive stesse lavorando a un pacchetto nutrito di provvedimenti. Ma un po’ le prime settimane del governo avevano dato l’idea di una strategia del rinvio e del galleggiamento, un po’ il tema delle liberalizzazioni si era inabissato per lasciare campo alle misure di riassetto dei conti pubblici. E cos?, quando ieri sono cominciate a uscire le prime indiscrezioni sulle decisioni del consiglio dei ministri, qualcuno si ? chiesto se avesse sentito bene.

        In realt?, l’improvviso silenzio del governo non ? stato casuale e il varo del pacchetto ? stato qualcosa di molto simile a un blitz di Prodi e Bersani, l’asse emiliano dell’esecutivo. Un blitz per evitare, almeno in parte, le resistenze di categorie e lobby che hanno reso impervio il cammino della riforma nella scorsa legislatura. ?L’altra notte?, racconta il presidente del consiglio, ?ho convocato i miei ministri a palazzo Chigi. Un incontro straordinario, al di fuori della ritualit? e in un orario tale da rendere difficili le fughe di notizie. Ho spiegato che eravamo pronti con il pacchetto liberalizzazioni e che intendevo battezzarlo subito?. E aggiunge: ?Perch? lei sa benissimo che se ne cominciavamo a parlare, a discutere pubblicamente, non si sarebbe fatto pi?. E invece era assolutamente necessario?.

        Sar? la soddisfazione per il colpo andato a segno, sar? il congenito ottimismo di Prodi, ma il capo del governo non sembra temere neanche il passaggio parlamentare che il provvedimento dovr? affrontare. Passaggio che, in passato, ? stato teatro di reazioni conservatrici, di annacquamenti e di cocenti delusioni per i riformatori.
          ?Anche se il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto?, spiega Prodi, ?c’? l’ipotesi, l’unica negativa possibile, che ce lo boccino al Senato?. E quel ?ce lo boccino? pare alludere tanto all’opposizione quanto a franchi tiratori della maggioranza permeabili alle pressioni delle corporazioni. ?Ma vedr? che sulle liberalizzazioni voti ne arriveranno?. Ipotizza il premier un secondo caso Afghanistan, con l’Udc pronta a convergere su un decreto del governo che condivide? Probabilmente no. ?Penso piuttosto a politici con posizioni simili a quelle di Tabacci, che sta alla Camera, e che delle liberalizzazioni hanno fatto una bandiera. Vedr?, non si chiameranno fuori?. [r.d.]

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