14/12/2006 ore: 11:20
"Congresso DS" Rischio scissione, i DS sono al bivio
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Politica pag. 15 del partito Veltroni ? rimasto in silenzio ROMA Nei Ds la discussione verso il Partito Democratico va avanti con un esito che sembra ormai scontato: la fusione con la Margherita e la scissione da parte della sinistra interna guidata da Fabio Mussi che si candida alla segretaria. Il ?terzo incomodo? ? il gruppo di ex dalemiani Angius-Caldarola-Brutti che al congresso presenteranno anche loro una mozione: per il momento basta e avanza una federazione con la Margherita. ?L’idea di un patto federativo tra Ds e Dl come passo intermedio - spiega Angius - non rinnega il progetto del Pd ma lo rafforza?. L’unico punto che lega le tre posizioni ? l’imprescindibile appartenenza al socialismo europeo. Cosa che il partito di Rutelli continua a rifiutare, mentre Fassino ? convinto che alla fine la Margherita aderir? al Pse (?serve maturazione paziente?). Cos?, ieri, il Consiglio nazione dei Ds ha fotografato queste tre posizioni che Fassino ha cercato di tenere insieme, in qualche modo per scongiurare la scissione. D’Alema ? convinto che ci siano ?margini? per tenere uniti i Ds anche al termine del congresso: ?Stando all’esperienza personale, i congressi giungono sempre a conclusioni diverse da quelle da cui si parte. Qui si ? aperto un processo lungo, avr? delle tappe, nessuno ci corre dietro. Ci vorr? del tempo: l’orizzonte ? nel 2009?. Per il ministro degli Esteri ?c’? spazio per tutti nel Pd?. Ma intanto meglio non precipitare gli eventi. Fassino invece vuole accelerare? E’ pi? sensibile al pressing di Prodi? Non vuole farsi scavalcare da Walter Veltroni, che ieri al Consiglio nazionale non ha aperto bocca? Interpretazioni sbagliate, dice D’Alema: ?Tra me e Fassino c’? una perfetta identit? di vedute?. Fassino non sta forzando la mano. Vuole che il partito nuovo nasca ?dopo un processo graduale?, attraverso ?una transizione non solo temporale ma anche di forme?. Che passa attraverso anche momenti federativi. ?Al IV congresso - spiega Fassino - i Ds non solo non si scioglieranno ma approveranno una piattaforma politica con cui concorrere alla costruzione del Partito Democratico, eleggeranno un segretario e gli organismi dirigenti previsti dallo statuto, a cui sar? data la responsabilit? di guidare i Ds nel nuovo progetto. In altri termini, l’atto di nascita del nuovo partito non avviene all’inizio del processo costituente ma ne ? l’esito finale?. Non sembrano convinte le minoranze. ?Fassino allunga soltanto il brodo - commenta Mussi - con l’unico risultato di renderlo un po’ pi? sciapo?. Per il ministro dell’Universit? bisogna fermare il ?treno?, perch? Ds e Dl sono ?una coppia sterile?. E poi, ?se nascer? il Pd ? evidente che non andr? nel Pse?. Si inalbera Mussi di fronte all’accusa di tradimento: ?Non esistono traditori, ci sono idee politiche in contraddizione e poi la libert? di scegliere quello che si ritiene giusto per ciascuno. Se si fa una campagna stalinista sulle scissioni contro chi ha un’altra idea, io lascio il congresso domani?. Replica di D’Alema: ?Nessuno di noi far? campagne staliniste sulla scissione. Certo non ? consolante pensare che vogliamo semplificare il sistema politico costruendo un partito che ne raccoglie due e poi ce ne perdiamo un pezzo per strada?. Aggiunge Fassino: ?Non ho mai minacciato, ho solo fatto un appello ad accantonare qualsiasi idea o suggestione di scissioni?. Alla fine Caldarola spiega che dal Cn si ? usciti come si ? entrati: ognuno con le proprie posizioni. Smentendo che ci sia una trattativa per far ritornare all’ovile gli ex dalemiani. ?La discussione di oggi - precisa Caldarola - rafforza l’esigenza di presentare una nostra mozione al congresso che far? perno sull’alleanza dell’Ulivo: ci batteremo contro lo scioglimento dei Ds e si proporr? un asse federativo con la Margherita?. |