23/9/2005 ore: 11:18

"Commenti&Analisi" L'improvvisa eclissi dei furbetti del quartierino (A.Statera)

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    Lunedì 19 settembre 2005


      Pagina 11- PrimoPiano

      L'improvvisa eclissi dei furbetti del quartierino
        Alberto Statera
          Eclissi, forse permanente, per i "Furbetti del quartierino". Stefano Ricucci, rientrato dalla Sardegna con la sposa Anna Falchi e affidato il suo incerto destino al principe del Foro milanese Corso Bovio, se la vede con Arnaud Lagardère, che non si prende il suo 20 per cento di Rcs senza intesa preventiva col patto di sindacato. Il bel banchiere di Lodi Gianpiero Fiorani, che voleva creare un piccologrande impero bancario padano, offrendo i suoi servigi a Bobo Maroni e soci oltre che alla famiglia governatoriale, è pronto per i giardinetti o per lustrare le Ferrari nel garage di Chicco Gnutti. Ammesso che non gli capiti di peggio con i mastini della Procura di Milano, dopo la cessione della quota di Antonveneta agli olandesi.

          Non sappiamo, per la verità, di don Luigi Ginami, il prete di famiglia dei Fazio, forse il Gigi delle intercettazioni o forse no, perché, a parte il senatore Luigi Grillo, di Gigi in questa vicenda ne circolano tanti, anche noti reduci di antiche vicende della prima repubblica.

          Ma - vi stupirete - è la grande maschera da caratterista più presente e al tempo stesso più defilata di tutta la telenovela dell' estate che suscita la nostra insana curiosità. Si chiama Sergio Billè, è un pasticciere cinquantenne di Messina, da dieci anni presidente della Confcommercio, ruolo che, secondo le scientifiche idiozie degli analisti elettorali, gli consentirebbe di controllare qualcosa come 4 milioni di voti. Dell' ottusa presunzione sondaggistica, il simpatico pasticciere che anima con seggiola fissa le pasticcerie televisive un po' avariate di Anna La Rosa e del suo impari emulo Bruno Vespa, ha fatto un pilastro di potere cerchiobbottista: una volta di qua, una volta di là. E tutti a far finta di ascoltarlo come fosse la Sibilla cumana. Ma dopo dieci anni, recuperato il suo sano spirito mercantile, Billè, che quell' ormai insopportabile goliarda di Roberto D' Agostino chiama don Bignè, si è accorto che la politica non conta più tanto, che quel che conta nell' Italia berlusconiana sono i buoni affari. Così ha montato l' affare Enasarco con il suo amico Ricucci e con i "Furbetti del quartierino". L' Enasarco è un antico carrozzone previdenziale, da sempre lottizzato dai partiti, che amministra la previdenza degli agenti di commercio. E che possiede immobili per un valore dichiarato di 3,25 miliardi di euro. Che fare di questo patrimonio?
            "Valorizzarlo" è la parola d' ordine di Billè e del suo luogotenente Donato Porreca, presidente dell' Enasarco in quota Alleanza Nazionale. Il business immobiliare del decennio. Così viene indetta una gara cui partecipano tutti i grandi gruppi, da Generali a Pirelli Re, dalla Cassa Depositi e Prestiti francese agli olandesi di Abn Amro, ma soprattutto Ricucci, con la Popolare di Lodi di Fiorani e Deutsche Bank di De Bustis, diciamo, per capirci, la cordata di "Furbetti del quartierino". La gara diventa un incubo: Ricucci non presenta proprio l' offerta, mentre le offerte di Carlo Puri Negri di Pirelli, e quella di Morley Fund Resource pare vengano consegnate con 1 e 11 minuti di ritardo. Ma loro negano risolutamente. Insomma un pasticciaccio del pasticciere e dei suoi scudieri, che si risolve solo con l' annullamento della gara. Ben triste esordio per la Confimmobiliare, l' associazione creata da Billè con dentro in ruoli preminenti l' ex odontotecnico di Zagarolo e Ubaldo Livolsi, suo alleato nella fallita scalata al "Corriere della Sera".

            L' ultima comparsata di qualche pregio dello splendido caratterista Sergio Billè è registrata in luglio all' Argentario, in occasione del matrimonio dell' anno tra Stefano Ricucci e Anna Falchi. Il presidente si esibì con la sua gentile signora in un appassionato ballo sulle note di "Summertime". Svanita sulle note di "Summertime" anche la nuova gara sugli immobili Enasarco, con Ricucci e con i "Furbetti del quartierino".
            a.statera@repubblica.it

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