4/10/2023 ore: 14:34

Turismo Veneto, aumentano presenze e fatturati. Non migliorano però le condizioni dei lavoratori

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La Filcams Cgil regionale del Veneto ha chiuso la propria parte di campagna per il lavoro stagionale con un incontro che ha messo a confronto sindacato, istituzioni, ricercatori e studenti lavoratori.

Nella storica sede del Museo dell’aria, nel castello di San Pelagio a Due Carrare (Padova), il dibattito ha preso il via dai risultati emersi da un recente report di Veneto Lavoro, che ha analizzato i dati su arrivi e presenze e sull’andamento delle assunzioni tra gennaio e luglio 2023 nella filiera del turismo rapportandole al periodo pre-pandemico 2019 e allo stesso periodo 2022.


Il settore, in una regione che ha nel turismo uno dei principali fattori di sviluppo economico è in costante crescita, superando i livelli pre Covid-19: in tutte le aree prese in considerazione si registrano incrementi di circa il 3,5% sia negli arrivi che nella presenze. Rispetto agli anni immediatamente post pandemia, gli incrementi arrivano addirittura a segnare un +54%.

Nonostante ciò, la qualità del lavoro non è migliorata: aumentano le assunzioni, ma non la tipologia dei contratti applicati, al 90% a tempo determinato o stagionale.

Nel settore del turismo – ha detto la segretaria generale di Filcams Cgil Veneto, Cecilia De Pantz introducendo i lavori – un lavoratore su due se potesse cambierebbe lavoro perché non vede, a ragione, una prospettiva valida per il proprio futuro né di breve, né di medio né tantomeno di lungo termine. Sebbene nel Veneto ci sia un PIL alto, qui l’industria turistica è ancora il settore dei lavoretti malpagati, con tanto lavoro grigio, moltissimo lavoro nero e condizioni di lavoro inaccettabili, niente turni di riposo, molestie, malversazioni”.

Ad evidenziare le difficoltà in un settore trainante dell’economia veneta è Tiziana Basso, segretaria generale della Cgil Veneto.

“Il settore del turismo – ha detto Basso – è un settore fondamentale per la nostra regione, che registra il maggior numero di accessi di turisti a livello italiano e che quindi rappresenta una vera e propria industria. Purtroppo, però, dal punto di vista strategico, è ancora considerato un settore secondario rispetto ad altri e vive tutta una serie di difficoltà dettate soprattutto dalla tipologia di lavoro, dalla qualità del lavoro che viene offerta”.

“Alla Regione noi abbiamo chiesto più volte – ha detto ancora – di aprire una discussione seria sulla qualità del lavoro nel turismo, sulla destagionalizzazione e anche sul turismo mordi-e-fuggi che spesso consuma le nostre città, le rende poco vivibili e le porta a dover accogliere un accesso smisurato di persone”.

All’incontro ha partecipato anche Gian Paolo Lazzer, sociologo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha avviato una ricerca particolare, proprio sulla qualità del lavoro nel turismo.

“Abbiamo impostato una ricerca piuttosto originale – ha detto – focalizzata sulla qualità del turismo nella regione. L’obiettivo che ci siamo dati è di offrire al turismo veneto un nuovo immaginario verso cui tendere, che lo  renda  attrattivo  per  i  lavoratori,  non  solo  per  i  turisti.  Come? Premiando l’innovazione che al momento, ci dicono i dati, non è così sviluppata e aggiornata”.

Per la Regione Veneto sono intervenuti commentando i dati della ricerca Santo Romano dell’Area Politiche Economiche Capitale Umano e Programmazione Comunitaria e Stefan Marchioro, della Direzione Turismo, che hanno sottolineato la necessità di un cambio di paradigma per consolidare le aggregazioni tra imprese e garantire il rispetto dei diritti di lavoratori e lavoratrici."

La segretaria Veneta De Pantz ha evidenziato, in tema di rispetto delle regole, le tante ingiustizie che accolgono i giovani in ingresso nel mercato del lavoro: “Vogliamo iniziare un confronto con le istituzioni per capire cosa è possibile modificare in Veneto per migliorare le condizioni dei lavoratori, specialmente i giovani che hanno già sperimentato o sopportato non poche delusioni professionali, delle quali discutono animatamente anche in rete”.

Difficoltà e delusioni messe in luce da Marco Nimis, coordinatore veneto della Rete degli Studenti Medi.

“Quello che vediamo – ha detto – è un mondo del lavoro che non è pronto ad accoglierci. Veniamo descritti come una generazione di sdraiati, ma la verità è che la nostra generazione desidera un lavoro dignitoso, retribuito e davvero a misura anche di studente”.

Filcams Cgil nazionale era presente con Stefano Chiaraluce, che per l’organizzazione è nella delegazione per il rinnovo dei contratti di lavoro, scaduti da troppo tempo, e su questo importante tema ha voluto soffermarsi.

“Siamo di fronte a un settore – ha detto Chiaraluce – dove i salari sono fermi e a fronte di quello che è successo degli ultimi due anni, con il costo della vita aumentato intorno al 20%, il mancato rinnovo dei contratti rappresenta un ulteriore elemento di complicazione cui si associa l'indisponibilità di dare regolarizzazione concreta alle forme di lavoro”.

“È evidente che un settore che genera questo livello di ricchezza per il territorio – ha concluso – deve saper restituire qualità del lavoro alle persone che ne fanno parte. Servirebbe un'attenzione maggiore dalle istituzioni e dagli stessi datori di lavoro che troppo spesso ragionano in termini di “contrattini” e “lavoretti”, dinamiche che non rappresentano la dignità che invece questo lavoro deve esprimere”.