H&M conferma chiusure e licenziamenti dettati dall’algoritmo
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I sindacati rivendicano un incontro al Mise e al ministero del lavoro: il comportamento della multinazionale svedese è inaccettabile
È rottura con H&M, la multinazionale svedese presente in Italia con 180 negozi con 5500 addetti diretti e circa 2000 precari.
La direzione aziendale, al tavolo con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs, ha confermato le chiusure annunciate nelle scorse settimane degli 8 punti vendita a Gorizia, Bassano, Udine, Vicenza, Bari, Grosseto, 2 punti vendita al centro di Milano, dove la multinazionale ha già inviato 57 lettere di trasferimento coatto ai lavoratori anche fuori regione, a ben oltre 100 km di distanza.
I sindacati, che nel frattempo hanno sollecitato un incontro al Ministero del Lavoro e al Ministero dello Sviluppo Economico per un esame di carattere più politico, hanno stigmatizzato la “inaccettabile” decisione aziendale sulla chiusura dei negozi che passerebbe attraverso la pratica del licenziamento o dimissioni indotte dalla “non soluzione” del trasferimento presso sedi improponibili per le distanze dal punto vendita in chiusura, peraltro in evidente contrasto con il divieto di licenziamento in vigore.
“A poco sono serviti i richiami al rispetto delle norme emergenziali che a fronte delle chiusure hanno previsto gli ammortizzatori sociali per 9/13 settimane, col fine di garantire la continuità aziendale e contestualmente il reddito per i lavoratori e lavoratrici” sottolineano i sindacati in un comunicato congiunto stigmatizzando la posizione aziendale che ha affermato che “la scelta dei tagli rispetta l’obiettivo della sostenibilità aziendale su una proiezione nel futuro di 71 anni”, legando sostanzialmente il destino dei lavoratori ad un improbabile, quanto assurdo e disumano algoritmo.
“A niente sono serviti gli appelli ai principi di responsabilità sociale dell’impresa, spesso richiamati con enfasi dall’azienda anche nella sua dimensione internazionale” prosegue la nota sindacale. “Si è andati oltremodo fuori misura quando è pervenuta ai sindacati la proposta di confronto sulla richiesta di un periodo di Cassa Integrazione Straordinaria in deroga per far fronte al calo delle vendite nel recente periodo, in evidente contrasto col programma di chiusura di punti vendita anche alla luce dei provvedimenti annunciati dal Governo in merito alla possibilità di estensione delle norme per il sostegno al reddito, contestuale alla proroga del divieto di licenziamento”.
A livello territoriale sono in corso verifiche nei territori per organizzare iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza supportata anche da una campagna di sensibilizzazione social.