11/4/2011 ore: 8:36

Segnali di ripresa dalle agenzie private del lavoro

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Se prosegue la ripresa del nostro settore è un buon segnale per tutti, specie per quei lavoratori che hanno una prima occupazione o un nuovo impiego attraverso le agenzie, perché attraverso la somministrazione hanno i diritti e le tutele del lavoro standard». È relativamente soddisfatto Federico Vione, presidente di Assolavoro, l`associazione che rappresenta oltre 60 agenzie che sviluppano il 95% del mercato. E di pochi giorni fa l`autorizzazione della Covip per FonTemp, il fondo pensione negoziale rivolto ai lavoratori interinali, un ulteriore tassello in un sistema di welfare
categoriale che accompagna i lavoratori in tutte le fasi. Il termometro I dati parlano chiaro. A febbraio 2011 il monte retribuzioni rispetto a febbraio 2010 è cre- sciuto del 26,1%. Il numero medio mensile degli occupati è aumentato del 15%. I lavoratori occupati dalle agenzie è arrivato a 265mila persone contro i 230mila del febbraio 2010. Le ore lavorate sono state oltre 26 milioni con una crescita del 30,2% rispetto a febbraio 2010. Anche la variazione delle ore lavorate per lavoratore riflette una crescita, che significa una riduzione del part time a favore di un orario più
lungo. A febbraio in media ogni lavoratore interinale ha lavorato 99 ore contro le 85 di un anno prima. La classifica Tra cadute e crescite, la crisi ha movimentato il mercato e i fatturati delle prime agenzie. Le posizioni di vertice confermano in testa Adecco (829 milioni), seguita da Manpower (777 milioni), Gi Group (579), Randstad (358,2) e Obiettivo Lavoro (357,4). La recente fusione in corso tra Metis e OpenJob ha creato il nuovo quarto colosso (420milioni), che si colloca tra Gi Group e Randstad. Complessivamente i fatturato di 83 società nel 2010 ammontano a 5,7 miliardi di euro, con una crescita di quasi un quarto rispetto al 2009. Da registrare tra le prime dieci società la crescita in un anno del 53% da parte della torinese Synergie, che si colloca sopra i 105 milioni. Gli sportelli Nate suscitando grandi diffidenze,più volte tacciate di caporalato e di fomentare la precarietà, le agenzie del lavoro con i loro 2.500 sportelli sparsi per l`Italia oggi rappresentano l`infrastruttura del mercato del lavoro che può migliorare i canali formali della ricerca del lavoro, anche se la loro incidenza resta poco sopra l`l% rispetto al 2-3% degli altri Paesi. La ripresa I dati sono un buon segnale anche per le imprese, perché l`andamento del settore dovrebbe anticipare una ripresa su più vasta scala. "Due gli elementi che non emergono dai numeri ma dall`esperienza quotidiana - conclude il presidente di Assolavoro Vione - La più diffusa preferenza delle aziende per, la somministrazione e ì servizi connessi (ricerca, selezione, formazione), anche rispetto al lavoro a termine, e il progressivo apprezzamento delle attività delle agenzie da parte di aziende anche minori, operanti in settori in cui in passato la somministrazione era poco diffusa. Puntare sul settore delle agenzie anche sperimentando la liberazione dal vincolo della causale per il singolo contratto su più vasta scala».

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