Rinascente, Agnelli e Auchan verso il divorzio
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economia e lavoro |
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giovedì 4 marzo 2004 Rinascente, Agnelli e Auchan verso il divorzio Ifil conferma l’esistenza di trattative per la cessione del ramo alimentare al gruppo francese e incassa un boom in Borsa Marco Tedeschi MILANO Sul futuro dei grandi magazzini La Rinascente è ancora oggetto di trattative tra la famiglia Agnelli e i francesi della Auchan, ai quali potrebbe essere ceduto il ramo alimentare. Dopo le indiscrezioni a proposito di una separazione circolate nei giorni precedenti, Ifil ha confermato ieri ufficialmente, con una nota, di aver avviato una discussione con il partner Auchan sulle prospettive di Rinascente, sottolineando però che sull'argomento non è stata presa ancora nessuna decisione. «Recentemente si sono svolti alcuni incontri (con Auchan) che hanno avuto per oggetto l'alleanza paritetica in Eurofind e le prospettive delle varie attività del gruppo Rinascente - spiega il comunicato di Ifil - i colloqui proseguiranno, ma allo stato nessuna decisione è stata assunta, né tanto meno è stato raggiunto alcun accordo». La joint venture attraverso cui Ifil e Auchan controllano La Rinascente è la Eurofind. Il quotidiano economico “Finanza e Mercati” scrive che le società sono in trattativa per separare le attività del gruppo. E la nota aziendale precisa anche che l'ipotesi prevede che Auchan torni in possesso degli asset legati al settore alimentare (Sma, Auchan); mentre alla società italiana rimarrebbero i marchi Upim, Rinascente e Bricocenter. Intanto, però, i rumors sulla separazione tra Ifil e Auchan rende vivace il titolo in Borsa. Ieri le azioni Ifil sono apparse in deciso rialzo sin dalla mattinata. Secondo i dealer, proprio per effetto delle voci relative alla possibile cessione di Rinascente al colosso francese Auchan. Alle 12,10 Ifil era in rialzo del 3,2 per cento a 2,8050 euro, dopo massimo a 2,8850 euro, con 7 milioni di pezzi scambiati rispetto ai 2,3 milioni della media giornaliera. E alla chiusura delle contrattazioni in Piazza Affari il titolo ha registrato addirittura un balzo positivo del 4,49 per cento, pari a 2,84 euro per azione. , dopo aver toccato un massimo a 2,885 euro. Boom degli scambi con 10,8 milioni di pezzi passati di mano contro 2,2 milioni di media e 3,9 milioni del giorno precedente.
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