5/7/2007 ore: 10:37
Rifondazione al bivio tra Prodi e la Fiom
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Pagina 6 - Primo Piano Se il Prc tiene duro può innescare la crisi politica Rifondazione al bivio tra Prodi e la Fiom Ma in queste ore, nel partito un tempo guidato da Fausto Bertinotti, grande è la tensione sotto il cielo. Esattamente come 9 anni fa al Prc si ripropone un dilemma lacerante: staccare o no la spina del governo? Un dilemma che 9 anni più tardi si arricchisce di un ulteriore quesito: stare con Prodi o con la Fiom, che vuole sbaraccare lo scalone tutto e subito? Fausto Bertinotti, per quanto asceso a più alti incarichi, non avrebbe mai voluto che si riproponesse per il “suo” partito lo stesso dilemma del 1998. Per Rifondazione - e soprattutto per il suo leader carismatico - quello strappo costò un’ondata “antipatizzante” di lunga durata e nel tempo si è trasformato in una sorta di inconfessabile complesso. Il dilemma si ripropone in questi giorni e non è certo casuale la riunione a porte chiuse convocata per oggi e domani a Segni alle porte di Roma dal segretario di Rifondazione Franco Giordano con gli esponenti della maggioranza del partito. Un’area oramai divisa in due tendenze, una più vicina al segretario e un’altra più dichiaratamente bertinottiana. La linea di divisione è ancora mobile e per il momento è limitata alle opzioni strategiche: fare un nuovo partito con gli ex ds di Fabio Mussi o allargare Rifondazione lungo il solco della Sinistra europea? Anche se è questo il bivio che più appassiona il gruppo dirigente del Prc, nel “conclave” di Segni nessuno potrà eludere l’enigma di questi giorni: quale accordo per le pensioni? Oramai Rifondazione ha fatto dell’abolizione dello scalone una questione di principio, quasi una questione ideologica. Ma ieri sera, da palazzo Chigi hanno fatto sapere a Rifondazione, che dopo gli appelli dell’Europa e dopo una accurata analisi dei conti, «non ci sono margini per un accordo capace di abbattere integralmente e immediatamente lo scalone». E alla luce di questo annuncio, ieri sera un dirigente di Rifondazione vicino a Giordano ammetteva a bassa voce: «Il vero dilemma che abbiamo ora è questo: Prodi o la Fiom? Se la Fiom resta contraria ad un accordo, noi non possiamo staccarci dal sindacato dei meccanici...». In questi mesi uno dei leader della Fiom, Giorgio Cremaschi, ha lavorato per creare un’area dura e pura dentro Rifondazione, il segretario Giordano non intende lasciargli spazio, neppure se la maggioranza della Cgil decidesse di appoggiare un testo di compromesso del governo. Ma alla più recente dietrologia - Rifondazione, per riprendere “fiato” punta ad un governo Veltroni - Gennaro Migliore presidente dei deputati del Prc replica così: «E’ del tutto fuori strada chi pensa che il nostro irrigidemento è propedeutico ad un nuovo governo. Questo governo può levare lo scalone, un altro lo terrebbe. E a noi più di ogni altra cosa interessa difendere i diritti dei lavoratori». |