Finanziamenti
Occhi puntati sui fondi «488»
L'ultimo bando ha assegnato 575 milioni € che si sommano a misure regionali e stanziamenti Ue
Francesca Barbieri
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Fondi comunitari, risorse previste dalla legge quadro sul turismo, finanziamenti della 488, misure regionali. Sono questi i tasselli base del mosaico di strumenti finanziari a disposizione del settore turistico. Tranne gli stanziamenti della 488, gestiti a livello centrale, tutti gli altri fondi sono erogati dalle Regioni. Dopo l'11 settembre, a parte l'intervento di alcuni enti regionali e l'aumento di 75 milioni di € delle risorse previste dalla legge quadro, non sono state adottate misure ad hoc per fronteggiare la crisi del settore turistico. In particolare, non sono stati concessi gli sgravi fiscali e l'estensione della Cassa integrazione guadagni alle imprese con meno di 50 addetti, che chiedevano gli operatori di settore. «L'onda lunga della crisi iniziata dall'11 settembre non si è ancora esaurita - commenta Bernabò Bocca, presidente di Confturismo - come conferma l'Istat, che a Pasqua ha registrato un calo di presenze del 10 per cento». Il motore della ripresa, per Bocca, «sta nella capacità di promuovere l'immagine delle aziende. Ogni forma di turismo, da quello culturale a quello enogastronomico, deve avere proprie iniziative. Indispensabile è però il supporto pubblico: una misura importante è rendere detraibile l'Iva sul turismo congressuale». Ma vediamo, in dettaglio, quali sono i principali canali di finanziamento per gli operatori turistici. I fondi comunitari. Non ci sono programmi Ue ad hoc per il turismo, ma una serie di misure frammentate che possono trovare applicazione nel settore. Ad esempio, il Fondo sociale europeo (Fse) concede finanziamenti, nelle Regioni Obiettivo 2, per lo sviluppo dell'occupazione anche nel settore turistico. Inoltre, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), che mira al sostegno delle Pmi e a migliorare le infrastrutture, prevede misure speciali per il turismo (ad esempio, migliorie alle strutture alberghiere, promozione del turismo rurale). C'è da dire che nel periodo 1994-1999 esisteva un programma per lo sviluppo del turismo nel Mezzogiorno: le risorse comunitarie non furono utilizzate per intero, probabilmente perché gestite a livello centrale. Dal periodo successivo, 2000-2006, invece sono le Regioni ad avere potere decisionale: nelle aree Obiettivo 1 e 2, i piani regionali prevedono l'impiego di risorse per programmi di recupero del territorio, che comprendono anche finanziamenti agli operatori turistici. La legge 488/92. È il provvedimento principale a favore del settore turistico. Varato nel 1992, prevede incentivi anche per l'industria e il commercio e dispone l'erogazione di finanziamenti ai progetti delle imprese nelle aree depresse. Finora, per il turismo sono stati indetti tre bandi. Le domande presentate per il primo bando (1999) sono state 2.570, quelle agevolate 1.135 (l'87% proveniente da Pmi e il 75% dal Sud), per un valore totale di oltre 491 milioni di euro (951,6 miliardi di vecchie lire). Il secondo bando (2001) ha portato alle imprese circa 516 milioni di euro: 1.008 progetti agevolati, soprattutto in Campania (133,2 milioni), Sicilia (96,5 milioni) e Puglia (83,6 milioni). Il terzo bando (chiuso il 31 marzo 2002) assegnerà circa 575 milioni: sono arrivate 2.100 domande e la graduatoria verrà pubblicata entro giugno. Per il triennio 2002-2004 la legge 488 prevede 1,839 miliardi di €, stanziati dalla Finanziaria 2002, che dovranno essere ripartiti tra industria, turismo e commercio. La legge quadro. La legge 135/2001 ha introdotto un fondo per sostenere la qualità dell'offerta turistica che ammontava, per il triennio 2000-2002, a circa 209 milioni, che sono stati poi aumentati di 75 milioni. Il 70% del fondo, circa 199 milioni, è già stato assegnato alle Regioni. Ci sono poi 50 milioni per i sistemi turistici locali, realtà omogenee che comprendono ambiti territoriali appartenenti anche a Regioni diverse. Questa somma è disponibile al ministero delle Attività produttive in attesa dell'accordo tra Stato e Regioni per deciderne il riparto. Interventi regionali. Le Regioni, nell'ambito della propria potestà legislativa, possono varare misure di sostegno per il turismo. La Toscana, ad esempio, dopo l'11 settembre ha stanziato un milione di euro a favore delle agenzie di viaggio e ora è in corso di approvazione un provvedimento che istituisce un fondo di rischio per le emergenze. La Campania, invece, ha stanziato 3,6 milioni nel bilancio 2002 per abbattere gli oneri sociali delle imprese turistiche. Mercoledí 22 Maggio 2002
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