30/3/2006 ore: 11:40
Nh Hoteles: il gigante spagnolo punta sull’Italia
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Poco conosciuto in Italia, NH Hoteles ha pi? contatti con il Bel Paese di quanto non si creda. A cominciare da una partecipazione di circa il 20% in Jolly Hotel, societ? controllata con oltre il 50% da Joker partecipazioni (famiglie Marzotto e Zanuso e Canova Finanziaria) e unica azienda alberghiera italiana quotata in Borsa. Inoltre fra gli azionisti della stessa NH ci sono soci italiani come la famiglia Angelini che ne detiene circa il 5% e alcuni fondi con quote minori. Con circa 260 alberghi in 19 paesi di Europa, America Latina e Africa (ma i mercati principali rimangono Spagna, Germania e Benelux) per quasi 38 mila stanze, NH Hoteles considera l’Italia come uno dei mercati strategici in cui crescere possibilmente in tempi brevi. Il 22 marzo, ad esempio, ? stato presentato ufficialmente il secondo albergo italiano del gruppo, cio? lo NH Santo Stefano di Torino che aveva aperto i battenti per le Olimpiadi. In precedenza il gruppo guidato da Burgio aveva lanciato lo NH Laguna Palace di Mestre: un’avveniristica struttura in vetro e acciaio da 384 stanze. Ma si tratta solo dell’inizio. Gi? oggi, infatti, NH Hoteles ha programmato l’apertura di nuovi alberghi a Milano, nel polo della moda e del design di via Tortona e ad Orio al Serio (Bergamo). Ma non basta. Perch? il gigante iberico sta definendo con il gruppo Franza l’acquisizione di Framon, una catena composta da una quindicina di hotel (altri quattro sono in via di costruzione) per circa 1.300 stanze, presente sia in Sicilia sia nelle citt? d’arte. Anche in questo caso, per?, si tratta di una operazione di dimensioni limitate. Le ambizioni di Burgio e di NH Hoteles, infatti, appaiono maggiori. ?Siamo molto soddisfatti dell’accordo concluso con Banca Intesa?, afferma Burgio, ?tuttavia sappiamo bene che crescere sul mercato italiano non sar? facile?. Gli ostacoli che hanno impedito lo sviluppo di un settore alberghiero moderno nel nostro Paese sono quelli di sempre. A cominciare dal prezzo degli immobili, talmente alto da rendere poco redditizio il business dell’hotellerie. Secondo Burgio, per?, anche la struttura del costo del lavoro ? tale da rendere la profittabilit? minore di quella degli altri paesi europei. E allora? Fino ad oggi il gruppo spagnolo ha dimostrato di avere una marcia in pi?. Ecco spiegata l’attenzione maniacale alla qualit?: servizio ineccepibile, personale vestito dallo stilista Adolfo Dominguez, pezzi d’arte contemporanea nelle hall, una linea propria di prodotti da toilette ?Agua de la Tierra? spesso acquistata dai clienti. Ed ecco spiegato un utile netto superiore ai 62 milioni di euro. La gestione di NH Hoteles punta a valorizzare il management interno anche attraverso nuove occasioni di business. Emblematico il lancio di Fast Good, una nuovo format nella ristorazione ideato assieme al grande chef catalano Ferran Adri?. In pratica si tratta di un raffinato fast food che vuole offrire piatti veloci e di buona qualit?. Quanto al prezzo, seppur contenuto (1520 euro), ? sensibilmente superiore a quello delle catene tradizionali consentendo margini interessanti. ?In questo momento?, spiega Burgio, ?stiamo mettendo a punto il modello di business nei minimi dettagli. Quando raggiungeremo i 15 ristoranti decideremo il futuro di Fast Good?. |