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Nel KappaStore una sinergia con i punti vendita tradizionali

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Venerdì 3 Marzo 2000
italia - economia
Nel KappaStore una sinergia con i punti vendita tradizionali

MILANOUn gruppo di abbigliamento casual e una camiceria piccola ma di prestigio indicano la via dell’online agli stilisti dell’alta moda italiana, che si stanno avvicinando a Internet a piccoli passi. Due modelli vincenti di ingresso nella New economy, che dimostrano la possibilità di realizzare una coabitazione armoniosa tra canale distributivo tradizionale e digitale.

Il primo esempio è quello di BasicNet, il gruppo costruito da Marco Boglione dopo aver rilevato il marchio Robe di Kappa da un fallimento. In cinque anni è passato dall’asta giudiziaria alla quotazione in Borsa come prima B2B company italiana, vale a dire azienda che attua il modello delle transazioni digitali business-to-business in tutti i rapporti con i fornitori, i partner, i rivenditori, fino ad arrivare ai consumatori finali.

«Online, in aree riservate del network, scorrono tutti i dati del gruppo — spiega Boglione —: dall’amministrazione del personale agli ordini eseguiti dai negozi, dai bidding con i fornitori (richieste di offerte su commesse ad hoc) alla gestione della produzione in outsourcing. Tutto è integrato, veloce ed efficiente. Nei siti aperti al pubblico — continua Boglione — invece informiamo su tutti gli aspetti di business legati al gruppo: dall’andamento del titolo ai temi strategici».

Non solo: nel negozio virtuale KappaStore.com vengono proposte vendite dirette online, ma il sistema non è in contrapposizione con i rivenditori “fisici”. «Davanti alla ricerca online di un capo da parte dell’utente Internet — spiega il presidente di BasicNet — gli segnaliamo in primo luogo il negozio a lui più vicino in cui è disponibile. Solo in un secondo momento, dietro sua richiesta, glielo proponiamo in vendita online, e non esclusivamente nel nostro sito ma anche negli altri centri commerciali digitali. In questo modo non cannibalizziamo il business, ma ci proponiamo come uno dei 12mila punti vendita che vendono i nostri prodotti. E i rivenditori hanno reagito bene al sistema, perché hanno sperimentato direttamente i benefici che derivano dalla gestione degli ordini via Internet».

Un altro modello vincente è quello scelto dalla Camiceria Farinotti, che ha puntato tutto sulla personalizzazione dell’offerta in base ai gusti del cybernauta. Sul sito Camicie.com il cliente virtuale può “costruirsi” non un capo d’abbigliamento ma un autentico “oggetto del desiderio”.

Dopo aver scelto il tessuto tra fil-à-fil, Oxford, lino, popeline e voile, poi il colore tra una gamma ricca di toni, il colletto tra button down, a punta, classico e alla francese, la lunghezza delle maniche, il tipo di polsino, il taschino laterale, l’impuntura bianca e le cifre ricamate, è davvero difficile resistere alla tentazione di portare a termine la transazione e ordinare il capo su misura. Magari acquistando più di una camicia, approfittando degli sconti previsti.

Una strategia che, come quella di BasicNet, fa già scuola nella Rete italiana. Una Rete che abbonda di portali e siti informativi, ma dimostra ha una gran fame, finora rimasta insoddisfatta, di moda.

L.L.P.