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Mantova. Troppo lavoro, Confarma cancella le ferie estive

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    mercoledì 23 maggio 2007
      Pagina 9 - Economia

      Troppo lavoro, Confarma
      cancella le ferie estive
        In agitazione i 35 dipendenti: fatturato in aumento ma l’azienda non assume
          Otto ore di sciopero non smuovono la ditta che rifornisce trecento farmacie

          Valeria Dalcore
            Si avvicina l’estate, quella del caldo, del riposo e delle ferie per molti lavoratori. Ma per i dipendenti della Confarma spa, azienda distributrice di medicinali e prodotti farmaceutici in tutta la provincia di Mantova e oltre, l’estate è iniziata con magre prospettive: trentacinque dipendenti rischiano di dover rinunciare al periodo estivo di ferie. «Abbiamo sempre programmato le nostre ferie senza alcun problema - spiegano Loris e Luciano, due dipendenti della ditta di Bagnolo San Vito - di solito turni e riposi, ferie e lavoro riusciamo a gestirle, concordando tra di noi tempi ed esigenze. D’estate i turni di 7-8 ore richiedono due persone alla volta e il contratto prevede la pianificazione con l’azienda entro il 31 marzo».

            Qualcosa quest’anno è cambiato: le norme consolidate negli anni non sono state rispettate dai vertici di Confarma che si sono limitati a comunicare ai dipendenti la nuova organizzazione. «Ci chiedono di passare da due turnisti a uno - continua Luciano - comprimendo il lavoro e costringendoci a rinunciare alle ferie che ci spettano per coprire il lavoro, che è aumentato e richiederebbe più personale».
              La ditta, che rifornisce di medicinali trecento punti vendita sul territorio mantovano, ha registrato nell’ultimo periodo un aumento di fatturato grazie all’acquisizione di nuove farmacie. Ma il personale è rimasto lo stesso. Quello che più infastidisce i dipendenti è il silenzio della direzione, che finora non aveva mai accennato alla situazione che si sarebbe prospettata.

              «Abbiamo partecipato a tavoli di discussione e confronto da maggio a dicembre 2006 per il rinnovo dei contratti - aggiunge Fulvio Caffini, segretario della Filcams Cgil - a cui ha fatto seguito un accordo ponte per il mancato accordo sul salario aziendale. Ma in tutti questi mesi nessuno ha fatto cenno alla questione ferie. Dovevano comunicarcelo per tempo, con il consenso collettivo e non con l’imposizione».

              L’appello dei dipendenti è rivolto anche alle farmacie di Mantova e provincia, che si impegnano a rifornire con puntualità e velocità: «Non vogliamo creare disagi o ricorrere a volantinaggi - proseguono i rappresentanti - qui si tratta di lesione di un nostro diritto fondamentale, dopo anni di tranquillo lavoro, senza mai uno sciopero o una protesta da parte nostra».

              I dipendenti di Confarma hanno già fatto due scioperi per un totale di otto ore di astensione dal lavoro. Ma non hanno ottenuto risposta. L’azienda si è limitata a coinvolgere alcuni responsabili di reparto, incaricati di sostituire addetti e magazzinieri nei turni di lavoro. Se i dipendenti non otterranno risposta, il prossimo passo sarà con ogni probabilità la convocazione dell’ufficio del lavoro. Oltre al danno, la beffa: senza giorni di ferie fatti l’anno prossimo i dipendenti rischiano di subire le penalizzazioni previste dal contratto.

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