La ricetta Rinascente: negozi aperti la domenica

Sabato 11 Gennaio 2003
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La ricetta Rinascente: negozi aperti la domenica |
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MILANO - «Il rilancio dei consumi potrebbe essere assicurato anche da una maggiore flessibilità sugli orari e soprattutto sulle aperture domenicali dei negozi, che finora hanno funzionato molto bene, visto che il bilancio delle vendite finora per il settore commerciale è magro; le aperture domenicali o la flessibilità sugli orari, attuate con responsabilità, avrebbero un impattto importante per rivitalizzare e rendere più fruibili molti centri urbani». Commenta così Giovanni Cobolli Gigli, amministratore delegato del gruppo Rinascente insieme a Benoit Lheureux, l'analisi condotta dal gruppo sull'andamento dei consumi in Italia. «Per il 2002 la nostra stima - prosegue Cobolli - vede una flessione dell'1,4% dei consumi commercializzabili (prodotti veduti nei negozi) a fronte di un aumento dello 0,1% dei consumi globali delle famiglie e dello 0,4% del Pil. Il bilancio del Natale vede una flessione tra l'1 e l'1,5% dei consumi commercializzabili, che nel 2003 dovrebbero recuperare intorno allo 0,4 per cento». Inoltre, dal 1991 e il 2001 il peso dei consumi commercializzabili sul totale è calato dal 35 al 24 per cento. Le stime del vertice di Rinascente sono dunque caute su uno scenario con molti tratti di incertezza e debolezza. «Per questo motivo - sottolinea Lheureux - abbiamo investito sul fronte della convenienza del consumatore, il livello delle attività promozionali è passato intorno al 26% negli ipermercati, con aumenti tra i tre e i sei punti. Ne abbiamo guadagnato un incremento del 4% circa della frequenza di acquisto». Il fatturato Rinascente marcia oltre il 6 per cento. Secondo Lheureux nel 2003 gli investimenti sulle promozioni resteranno ancora alti e dovrebbe proseguire l'introduzione nei punti vendita di prodotti con un elevato rapporto prezzo/qualità. Per il 2003 le previsioni del vertice Rinascente sono dunque improntate a un timido ottimismo. la stima in termini reali per il Pil è di una crescita dell'1,4% mentre le attese sull'inflazione nel complesso sono orientate verso un 2 per cento. Per quanto riguarda il settore alimentare nel suo complesso la crescita dei prezzi attesa dovrebbe attestarsi intorno all'1,5 per cento. «Va considerato anche il peso dello sviluppo della distribuzione moderna - conclude Lheureux -. In Francia, ad esempio, la diffusione dei personal computer è stata guidata dagli ipermercati che hanno investito molto sui prodotti informatici». V.CH.
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