30/5/2007 ore: 11:50

La Cgil dentro la tenaglia

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    mercoled? 30 maggio 2007

    Pagina 9 - CAPITALE & LAVORO

    Il rischio di un asse tra governo e Cisl-Uil nei prossimi confronti
      La Cgil dentro la tenaglia

      Riunione difficile, quella della direzione Cgil, ieri pomeriggio. C'era da fare un bilancio dell'andamento della trattativa sugli statali e delle ripercussioni su tutti i tavoli di confronto attualmente aperti (pensioni, competitivit?, ecc). E a porte chiuse non c'? stato spazio per i trionfalismi. Non che fossero in molti a condividere la presa di posizione diffusa in mattinata dalla Rete28Aprile di Giorgio Cremaschi, secondo cui l'accordo ?mette in discussione la credibilit? del sindacato? ed ? una prova della ?sindrome del governo amico?. Certo, per?, la situazione in cui la delegazione della Cgil si era trovata a notte fonda sollevava parecchie perplessit?. Soprattutto in vista delle prossime trattative.

      In pratica la Cisl aveva rotto il fronte, dichiarandosi pronta a firmare sulla ?triennalizzazione? del contratto dei lavoratori pubblici. Il governo, che si era presentato con una proposta addirittura peggiore di quanto detto alla vigilia, aveva colto (o preparato) l'occasione. Insomma: c'era il forte rischio di un ?accordo separato? e della divisione sindacale. Il problema - sottolineato da numerosi interventi - ? che per? questa stessa distribuzione della parti in commedia si ripresenter? ogni volta che, in una trattativa difficile, bisogner? andare a stringere o a rompere. E la Cgil dovrebbe decidere fin d'ora quali limiti si impone, pena lo scoprire ogni volta di essere sola ad opporre ragioni serie a quanto il governo (ma ancor pi? gli imprenditori, nei contratti in corso o di prossima apertura) pretende.

      Il ministro del lavoro, Cesare Damiano, ha gi? rilanciato sulla ?contrattazione decentrata? e la ?decontribuzione degli straordinari?. Federmeccanica - tanto per fare l'esempio del contratto pi? rilevante che sta per scadere - chieder? certamente la triennalizzazione. E in ogni trattativa peser?, nel dividere il fronte, l'impostazione della Cisl, che ormai punta a indebolire il ruolo del contratto nazionale a favore di quello aziendale (dove, com'? ovvio, i lavoratori - specie delle piccole imprese - sono decisamente pi? deboli).

      Le difficolt? crescenti del progetto ?partito democratico? pesano non poco sull'evoluzione futura dei tre grandi sindacati confederali. Con Cisl e Uil a fare gi? ora la parte dei ?sindacati di riferimento?, quelli che condividono la logica e le prospettive di quell'idea di societ?; e la Cgil pericolosamente in bilico tra deriva ?compatibilista? e rappresentanza di interessi - il mondo del lavoro - ormai ritenuti quasi ?secondari?. Una discussione che dovr? essere sviluppata all'interno di una prossima riunione del Direttivo. Ben consapevoli che a livello di base si rischia l'effetto ?disincanto definitivo? e l'accusa ?siete tutti uguali?.

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