16/12/2002 ore: 11:54
Gli operai non fanno shopping
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15 dicembre 2002
Gli operai non fanno shopping
Bloccata la Rinascente a Palermo,
cresce la solidarietà verso i cassintegrati
di Termini
PALERMO. Sono tornati sulle strade
gli operai di Termini Imerese. La
decisione l'aveva presa giovedì scorso
l’assemblea degli operi e ieri mattina,
a Palermo, c’è stato il primo
assaggio del ritorno alla lotta con
l’occupazione per l’intera giornata
della Rinascente di via Ruggero Settimo,
il cuore del centro storico della
Capitale dell’Isola. All’inizio ci
sono stati momenti di confusione:
la gente non capiva perché mai impedire
l’accesso ai grandi magazzini
ma la situazione si è rasserenata
rapidamente.
“Era del tutto evidente - racconta
Agostino Cosentino - che nessuno
sapeva che la Rinascente è di
casa Agnelli. Infatti, man mano che
s’è sparsa la voce che è della Fiat, e
dopo che abbiamo spiegato decine
di volte il senso dei nostri cartelli,
c’è stata una solidarietà crescente.
Dopo una giornata che sono qui e
stiamo per smontare posso dire che
c’è stata una solidarietà grande, i
palermitani ci sono stati vicini”. Il
blocco in tutte le entrate del mega-
magazzino è durato per tutto il periodo
di apertura dei negozi. Per la
prima volta nella storia delle lotte
sociali ai fischietti sono state affiancate
due grosse conchiglie da cui
esce un suono quasi identico a quello
delle sirene delle navi quando c’è
nebbia. Lo hanno portato fin qui
due operai che sostengono di usarlo
per la caccia alla volte: il rumore
è così forte che l’animale abbandona
la tana.
Quando sono arrivati gli operai,
date le recenti dichiarazioni di
Berlusconi sugli operi che scioperano
incivilmente arrecando disturbo,
s’è temuto un cambio di atteggiamento
da parte delle forze di polizia
anche perché le forze dell’ordine
avevano piantonato stazione ferroviaria,
aeroporto e porto; obiettivi
già presi di mira in passato. Ma
tutto è filato liscio. Gli operai, del
resto, si sono mossi con l’abituale
responsabilità riducendo al minimo
il disagio della gente a chi hanno
continuato a rivolgersi per avere
appoggio. I dirigenti dei sindacati
sostengono che su questo fronte ieri
non è cambiato nulla rispetto a
prima. Carmelo - è molto giovane,
diplomato, era entrato in fabbrica
solo sei mesi fa - ironizza:
“Speriamo che così gli vada bene a
Berlusconi. Non diamo fastidio a
nessuno tranne che ad Agnelli mentre
i commercianti della zona ci
manca poco che ci offrono il caffè e
ci mandano i panini”. Indica il cartello
e lo legge ad alta voce:
“Questo magazzino è di Agnelli:
prende i vostri soldi e chiude la
Fiat”, l’ho fatto io”, dice fiero. Più
duro Roberto Mastrosimone, il leader
operaio della Fiom: “Non ci faremo
intimidire. Né saranno le dichiarazioni
di Berlusconi sulla nostra
inciviltà a fermarci. Abbiamo
degli obiettivi precisi: riaprire il tavolo
delle trattative e modificare il
piano industriale. Sia chiaro: oggi
riprendiamo la lotta, facciamo ripartire
la nostra protesta. E’ la decisione
che hanno preso gli operi,
presenti e d’accordo tutti e tre i
sindacati, alla riunione di giovedì”.
In realtà, chi ha seguito dall’inizio
questa vicenda non fa fatica a
individuare tra i gruppi davanti la
Rinascente i dirigenti della Fiom e
della Uilm, ma di uomini della Cisl
non si vede nessuno. Un’assenza
che pesa e con cui si dovranno fare
i conti. Intanto, c’è chi si sfoga:
“All’assemblea anche loro si sono
presi gli applausi quando hanno
detto che l’accordo fa schifo e non
è accettabile”.
La giornata di ieri a Termini
viene considerata di straordinaria
importanza perché è la prima di
una serie di iniziative messe in cantiere.
Intanto, davanti ai cancelli
dell’ingresso 1 è sorta la tendopoli,
una teoria di tende messe a disposizione
dalla Croce rossa e dalla Protezione
civile con dentro le brandine
per dormire. Per le prossime ore
è attesa la cucina da campo della
Cgil dell’Emilia Romagna. Gli operai
e le loro famiglie si accamperanno
per le feste natalizie davanti alla
loro fabbrica per passare lì l’intero
periodo. Pare siano già numerosi
gli attori e gli artisti che verranno a
esibirsi gratis per portare la loro solidarietà
e impedire che si spengano
le luci sul dramma di migliaia di
famiglie che, anche a voler seguire
ammiccamenti e consigli illegali di
Berlusconi (andate a lavorare in nero
per tirar su quattrini) non saprebbero
proprio a chi rivolgersi
perché a Termini, il doppio lavoro
da fare in nero, proprio non c’è.