Giacomo, 60 anni, panettiere. Si toglie la vita perché licenziato
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Si è tolto la vita all'inizio di questa settimana, Giacomo Rossetti, panettiere di 60 anni che lavorava a Roma. Era impiegato da tempo in un panificio del quartiere Anagnina: ci aveva lavorato per 25 anni con un contratto regolare, ma poi tre anni fa il proprietario era cambiato e Giacomo era stato tenuto dentro, ma senza più un contratto: semplicemente in nero.
Cinque mesi fa era arrivato il licenziamento: il padrone gli aveva detto che era «troppo vecchio». Avendo moglie e due figli da mantenere, Giacomo ha tentato di ricollocarsi in un altro panificio, ma senza fortuna. La risposta era sempre quella: troppo vecchio.
«Giacomo è sempre stato iscritto al sindacato, da quando lo ricordo: saranno almeno 25 anni, mi versava ogni anno la quota sindacale - dice Ciro Sceusa, Flai Cgil Lazio, che conosceva bene il lavoratore - Negli ultimi mesi mi telefonava disperato, io ho cercato di aiutarlo a trovare un lavoro, ma nulla. In famiglia sono tutti panettieri: dipendenti, senza un panificio, e vicini al sindacato. Ci ha fatto male sapere quello che è successo». «Sono centinaia i panettieri romani sfruttati e pagati in nero - aggiunge Roberto Montagner, Flai nazionale - Speriamo che questa tragedia non sia inutile e altri non siano portati a gesti estremi».