14/6/2006 ore: 11:43

Fondi pensione al rallentatore

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    mercoled? 14 giugno 2006

    Pagina 37 - Economia


    Fondi pensione al rallentatore
      Slittano i regolamenti, ? battaglia sui costi dei piani assicurativi individuali
        E negli ultimi quattro anni il Tfr ha garantito rendimenti pi? elevati sia degli obbligazionari che dei prodotti azionari e misti
          Scimia: spese spiegate nei dettagli, s? alla "portabilit?"
            I ritardi del vecchio governo frenano l?iter delle bozze

            VITTORIA PULEDDA
              MILANO - Ancora una fumata grigia per la previdenza complementare. Mentre continua ad essere travagliatissima la riforma della pensione di primo livello, quella obbligatoria, la costruzione del secondo pilastro langue: ieri scadevano infatti i termini per emanare, da parte dell?autorit? di controllo, le direttive attuative sui fondi pensione. Ma le bozze, sottoposte alle parti in causa per le eventuali osservazioni, non sono ancora tornate indietro alla Covip. Il ritardo ? in larga misura legato allo slittamento dei tempi con cui il ministero del precedente governo aveva varato le sue direttive-quadro. L?incontro di dopodomani tra il presidente della Covip Luigi Scimia e il ministro del Lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, dovrebbe servire a facilitare il percorso.

              Tra le direttive da emanare, ce n?? una particolarmente attesa, quella sui costi dei Fondi pensione. La legge ha gi? stabilito che nessun prodotto previdenziale pu? essere gravato da costi eccessivi all?inizio e il chiaro riferimento ? al cosiddetto "preconto", che grava sui Fip. Questi fondi sono il cavallo di battaglia delle assicurazioni: Mediolanum ha grosso modo un terzo del mercato; gli altri protagonisti sono Generali – che ha altrettanto – ed Ergo previdenza; Ras invece sta facendo la scelta opposta, lasciar cadere l?offerta di Fip a vantaggio dei meno costosi fondi aperti e Alleanza (che ha una quota intorno al 6,7% di Fip) per ora segue ?lo scenario ancora in divenire? anche se ha in portafoglio le varie opzioni.

              I Fip attualmente in distribuzione hanno un costo iniziale molto forte, intorno all?80%. Qualche passo avanti nel segno della trasparenza ? gi? stato compiuto: dal novembre scorso, ad esempio, l?Isvap ha imposto che in caso di rimborso anticipato venga restituita al lavoratore quella parte di commissioni relative agli anni futuri. La nuova legge si ? spinta oltre, dicendo che il primo versamento non pu? essere gravato da costi eccessivi e le direttive Covip espliciteranno ancora di pi? il concetto, anche se tutto questo entrer? in vigore solo con il primo gennaio 2008. ?Ci sar? una scheda sintetica, in cui i costi saranno presentati in modo altrettanto sintetico e chiaro – spiega Scimia – ugualmente importante ? che le norme sulla portabilit? siano reali?. La portabilit? vuol dire poter cambiare forma previdenziale – o anche solo compagnia di assicurazioni – senza venir massacrati dalle spese.

              Soprattutto con i Fondi pensione individuali, infatti, il fattore temporale ? fondamentale: se per i prodotti negoziali – quelli di categoria, per intenderci, come i metalmeccanici o i chimici – le commissioni medie annue si aggirano intorno allo 0,5% e per quelli aperti (che si rivolgono tradizionalmente a professionisti, autonomi e dipendenti di piccole aziende) ci si aggira intorno all?1,2%, per i Fip si parla di tassi intorno al 7-8% per i primi anni e occorre attendere intorno al decimo per "scendere" al 3% (traguardo che, con Alleanza, si raggiunge gi? a partire dal quinto anno). Scendere poi per modo di dire: basta pensare che il rendimento netto di un Cct ? intorno al 2,5% per capire che una commissione del 3 azzera qualsiasi rendimento di un prodotto obbligazionario, e solo con mercati borsistici forti si portano a casa guadagni significativi.
                E infatti, non a caso i rendimenti della previdenza complementare non sono sempre esaltanti: anche considerando fondi pensione aperti – molto meno cari dei Fip – in molti casi il rendimento del Tfr (per di pi? garantito) ? superiore: dal 2001 al 2005, quest?ultimo ha reso infatti l?11,5% contro il 6,8 dei fondi aperti in generale e il 3,8% degli azionari. Causa delle Borse ancora appesantite dallo scoppio della bolla Internet? Certamente s?, ma il confronto resta penalizzante se si prendono come punto di riferimento i Fondi obbligazionari puri: a quattro, tre, due e un anno, il Tfr pareggia o batte il risultato dei fondi. Per i gestori, non ? un gran risultato.

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