30/10/2007 ore: 11:02
Famiglie, è ancora boom dei debiti
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Una ricerca di Prometeia, presentata ieri da Abi e Assofin sembrerebbe però dire il contrario. La famiglia che ricorre al credito al consumo è infatti «giovane, con titolo di studio più elevato rispetto al campione complessivo, con un maggiore numero di componenti e un capofamiglia lavoratore dipendente». Chi si indebita, secondo la ricerca, ha tra l´altro un livello di reddito solitamente medio-alto. Dunque non lo fa per riempire il carrello della spesa. Non è vero, ribatte Carlo Rienzi, presidente del Codacons. «Oggi si ricorre ai prestiti - ha detto Rienzi - anche per viaggi, libri scolastici, spese mediche e persino per acquistare generi alimentari». «Dati Ismea alla mano - aggiunge Trefiletti - i consumi alimentari sono scesi dal 2001 al 2006 del 10 per cento». Sulla stessa linea Altroconsumo. «L´industria del prestito sta crescendo molto - spiega Paolo Martinello - e i casi di sovraindebitamento non sono così isolati». Anche se, almeno per ora, gli italiani riescono a pagare le rate. Il tasso di sofferenza dei prestiti, secondo la Banca d´Italia, nel 2006, è stato pari allo 0,8 per cento. Ma più ci si indebita, più aumenta l´esposizione finanziaria. E quella delle famiglie è cresciuta: il rapporto debito su reddito è passato dal 48 per cento del 1998 al 75 per cento del 2004. «Ogni cittadino italiano, di qualsiasi età, risulta virtualmente indebitato per 1.590 euro», aggiunge Rienzi, che chiede maggiore informazione finanziaria. Una direzione verso la quale si sta comunque muovendo il sistema bancario che oggi, attraverso il consorzio PattiChiari, ha presentato Campagna Dialogo, un´iniziativa per la «alfabetizzazione finanziaria» destinata a tutti i cittadini. La conoscenza dei prodotti è uno dei meccanismi attraverso i quali si può arrivare a dare «maggiore tranquillità alle famiglie», ha detto Giuseppe Zadra, direttore generale dell´Abi. |