14/2/2005 ore: 12:30

Conad, 51 società sotto la lente

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    sabato 12 febbraio 2005

    sezione: ECONOMIA ITALIANA - pagina 18

    L'INCHIESTA DI BARI•Nell'ordinanza di custodia dell'ad De Berardinis la lista dei creditori rientrati dall'esposizione prima del crack Cedi Puglia
    Conad, 51 società sotto la lente
    Lunedì i primi interrogatori Sarebbero già scattate le revocatorie verso i grandi fornitori dell'azienda pugliese
      VINCENZO CHIERCHIA
        MILANO • I primi interrogatori per l'inchiesta Conad Cedi Puglia ( si veda « Il Sole 24 Ore » di ieri) sono stati fissati per lunedì a Bari, e riguarderanno i cinque manager del consorzio distributivo pugliese ( affossato da un crack da 140 milioni di euro, maturato dal 2002) in custodia cautelare da giovedì su ordine del Gip barese Chiara Civitano.
        Per l'amministratore delegato del Conad nazionale, Camillo De Berardinis, e per il direttore amministrativo, Mauro Bosio, procederà il Gip di Bologna per rogatoria nei prossimi giorni. De Berardinis e Bosio sono agli arresti domiciliari su richiesta dei sostituti procuratori Renato Nitti, Lorenzo Nicastro e Roberto Rossi, coordinati dal procuratore aggiunto Marco Di Napoli.

        L'inchiesta, che ha " decapitato" il vertice di uno dei gruppi leader della grande distribuzione ( che non è coinvolto nell'indagine), va dunque avanti sulla base del lavoro svolto dal Gico della Guardia di Finanza di Bari e potrebbe presto sortire nuovi sviluppi.
        Al vaglio dei magistrati ci sono le attività svolte da Cedi Puglia e le operazioni di finanziamento ( sale and lease back) effettuate tramite la Leasinvest ( collegata al Conad nazionale) nei confronti di Cedi Puglia prima che la situazione dei conti della società commerciale precipitasse definitivamente ( il fallimento è stato dichiarato nel maggio del 2004). Un finanziamento che gli inquirenti hanno interpretato come mirato, nella realtà, a tamponare le richieste di una serie di grandi fornitori ( più che a salvare la società), che così sarebbero state soddisfate in maniera preferenziale.

        In particolare, i magistrati stanno passando al setaccio e valutando tutti i pagamenti effettuati da Cedi Puglia anche con le risorse fresche arrivate da Leasinvest ( 15,5 milioni) nei riguardi del Conad stesso e di un pool di grandi aziende di marca che vantavano crediti nei confronti di Cedi Puglia e che, con il coordinamento dell'associazione di settore Centromarca — sostengono i sostituti procuratori baresi — intendevano rientrare dalle esposizioni. In totale si tratta di 51 imprese, tra nazionali e multinazionali, operanti con posizioni leader nel business dei prodotti di largo consumo ( si veda la scheda accanto).
        Secondo indiscrezioni sarebbero intanto già scattate le prime revocatorie delle somme transitate da Cedi Puglia all'indirizzo dei grandi fornitori.

        « Nel 2002 — sottoline il Gip di Bari nell'ordinanza di custodia cautelare — la gravità della situazione di Cedi Puglia ( che era nell'orbita del Consorzio nazionale dettaglianti) diviene chiara anche per lo stesso Conad, che si rende conto di quali gravissimi danni subirebbe dal dissesto Cedi e soprattutto dall'inadempimento delle sue obbligazioni sia verso il Conad stesso sia verso le società di Centromarca che rappresentano i maggiori fornitori delle società affiliate a Conad. Pertanto Conad diviene socio di Cedi Puglia attuando un piano — scrive il giudice — che consegue il risultato di svuotare il patrimonio di Cedi Puglia per pagare i creditori di area Conad » . Secondo il Gip, Chiara Civitano, sarebbero stati evidenti gli atti di « sciacallaggio » verso Cedi Puglia già in dissesto.

        Sulla vicenda intervengono anche i sindacati per sottolineare una maggiore vigilanza sulle società di fronte all'ennesima vicenda giudiziaria. « Quando il valore morale viene meno — commenta Savino Pezzotta, segretario generale Cisl —, quando l'unico principio è quello del valore delle azioni, quando la speculazione finanziaria diventa l'unico obiettivo, fenomeni di questo genere avvengono.
        Chiediamo leggi più adeguate, sia per quanto riguarda il risparmio, sia per quanto riguarda la tutela degli azionisti e il sistema finanziario italiano » .

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