6/6/2005 ore: 10:22
Cit, da agenzia dei parlamentari a società fantasma
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In corsa per il salvataggio ci sarebbe Benedini, ex Federchimica. Sciopero domani a società fantasma l' azienda e fatto dimettere i suoi vertici. A giugno dell' anno scorso la Iata (associazione internazionale delle compagnie aeree) ha bloccato i codici della biglietteria che consentivano le prenotazioni aeree. Telefoni e fax sono stati staccati. Si erano bloccate perfino le due agenzie più delicate della Cit, quelle interne alla Camera e al Senato, con i parlamentari costretti tra luglio e agosto a ricoprirsi presso altre agenzie. Fino a quando a settembre, con un blitz, i questori della Camera hanno ceduto il servizio ( e i dipendenti) all' azienda francese Carlson Wagonlits. Dopo tre settimane la scena si è ripetuta al Senato, in ottobre al ministero della Salute. La causa del rinvio starebbe nella difficoltà a mettere insieme i protagonisti del rilancio della compagnia che nel 2003 ha accumulato debiti per 40 milioni. Al momento servirebbero 100 milioni: l' imprenditore Benito Benedini, ex presidente di Assolombarda e Federchimica ha offerto la propria disponibilità dopo che dalle banche è arrivato un aiuto di 85 milioni garantiti dallo Stato ( che dovrebbe fornire altri 10 milioni). Ma qualcosa s' è inceppato. Secondo indiscrezioni, sarebbe in forse il contributo di Sviluppo Italia cui il piano richiederebbe di rilevare una quota della newco che Benedini dovrebbe creare. All' amministratore Massimo Caputi viene attribuito il disegno di costituire intorno alla Cit un polo del turismo che faccia perno sul Mez zogiorno e aggreghi altre realtà turistiche in crisi. Un percorso che potrebbe non coincidere con quello tracciato dal piano di salvataggio. E poi ci sarebbe anche il problema degli asset: Benedini avrebbe chiesto la possibilità di recuperare le prestigiose agenzie cedute alla Carlson Wagonlits. Antonella Baccaro |